LNALions-Lugano sarà una vera e propria... Guerra: «C'è voglia di riscatto»

ZURIGO - C'è molta attesa per la sfida fra Lions e Lugano che avrà luogo all'Hallenstadion nella serata di sabato 4 marzo, in occasione di gara-1 dei quarti di finale dei playoff.

Per quanto riguarda la compagine zurighese la concentrazione è alta, anche perché i bianconeri sono reduci da cinque vittorie consecutive e non sarà una passeggiata prevalere su di loro. A questo proposito si è espresso il difensore ticinese dello Zurigo Samuel Guerra. 

Samuel Guerra, il countdown è iniziato: che Lugano pensi di trovare?
«Un Lugano affamato e che è entrato in modalità playoff già da un mese, per questo motivo si tratta di un avversario pericoloso. Nell'ultima partita di regular season giocata alla Resega abbiamo potuto ammirare una squadra diversa, molto più disciplinata, specialmente nel reparto arretrato. Con il nuovo coach i bianconeri hanno cambiato marcia: adesso giocano di più con il disco, impostano molte azioni interessanti e con la rosa che hanno se lo possono permettere. Prima invece avevo l'impressione che appena arrivavano alla linea rossa tendevano ad alleggerire e ad andare a cercare direttamente il disco nella zona offensiva avversaria. Trovo che questo sia stato il più grande cambiamento operato dalla squadra».

...non è quindi l'avversario migliore da affrontare al primo turno...
«Secondo me tutte le squadre hanno più o meno lo stesso livello. Il Lugano resta però sempre una squadra di prima fascia e, anche se non gli va sempre bene, sa cosa vuol dire arrivare in finale. L'anno scorso i bianconeri l'hanno dimostrato e noi siamo consapevoli di questo: abbiamo ancora due giorni per preparare questo primo incontro, prevedo una serie davvero dura».

Lo Zurigo non può uscire due anni di seguito nei quarti di finale. L'anno scorso tu non c'eri: vedi la squadra un po' sotto pressione?
«La situazione è chiara, dato che la scorsa stagione è stata una grande delusione per tutto l'ambiente. Non la chiamerei però pressione, ma piuttosto voglia di riscatto e nello spogliatoio si respira questa aria. Vogliamo dimostrare al club e a tutti i tifosi che è stato solo un passo falso e niente di più. Sbagliando si impara, spero, e noi vogliamo arrivare fino in fondo».

Hai salutato il Ticino diversi anni fa, ma visti i tuoi trascorsi biancoblù vedi un po' questa sfida come un derby?
«Sono ormai sette anni che non sono più in Leventina. Proverò a vivere questa situazione in maniera positiva come ho sempre fatto e cercherò di godermi il momento. Sarà comunque una sfida particolare, interessante, e sono contento di giocare contro il Lugano: è una squadra che non ho mai incontrato nei playoff e già solo questo mi affascina, oltre al fatto che la tifoseria è una delle più calde della LNA».

Quanto è importante per arrivare fino in fondo aver vinto dei titoli? Zugo, Ginevra e Losanna per esempio non hanno in squadra molti giocatori "vincenti". Pensi che alla lunga la mancanza d'esperienza potrebbe fare la differenza?
«L'esperienza accumulata dai giocatori per essere arrivati varie volte in finale o per aver vinto un campionato aiuta sicuramente ad andare avanti. Poi dipende anche dal singolo giocatore e dal ruolo che ha in squadra: non tutti coloro che hanno conquistato titoli hanno la caratteristica di essere dei veri leader e di conseguenza non riescono a trascinare il gruppo fino al successo. Chiaramente se questi sono presenti nel roster ben vengano, anche se sono dell'idea che ogni serie sia una storia a sé e che tutto possa sempre succedere».