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Il difensore canadese, che sogna una lunga avventura in Svizzera, si gode il Berna («club organizzatissimo») e non chiude alcuna porta: «Il mio essere ex Ambrì è fresco ma non si può mai sapere»
BERNA - Tre anni ad Ambrì posson bastare... In questo modo si potrebbe canticchiare la pazza primavera di Maxim Noreau il quale, scottato dalla non avventura in NHL, è tornato di corsa in LNA. Ma non – come tutti pensavano - alla Valascia. Il canadese ha infatti firmato un ricco biennale con il Berna.
Quando salutò i biancoblù, due anni fa, per tentare di guadagnarsi un posto tra i big nordamericani, al 29enne difensore fu strappata la promessa di un rientro in Leventina. «Se mai tornerà in Europa, in Svizzera, è quella dell'Ambrì la prima porta che varcherà», si era detto al momento della sua partenza.
Come sono andate le cose lo sappiamo tutti, con giocatore (e agente) e club ad accusarsi a vicenda per un rientro mai consumatosi e un popolo, quello biancoblù, diviso tra il deluso e l'imbufalito.
Ora che da quel trambusto un po' di tempo è trascorso, ora che l'acqua (quella che è passata sotto i ponti) s'è chetata, è arrivato il momento delle partite. Per Maxim e l'Ambrì è arrivato, volenti o nolenti, il tempo di incrociarsi di nuovo. Si comincia il prossimo 13 settembre...
«Sarà una gioia ritrovare qualche vecchio amico - ci ha confermato Noreau - magari potrò approfittare dell'occasione per allenare il mio italiano. Sapete, qui a Berna non ho molto modo di parlarlo. Forse potrei provare con Genoni. Magari quando si litiga alla fine di un match...».
Berna... com'è stato il primo impatto con la capitale?
«Sono contento di essere qui. Ho trovato una città non molto grande, a misura d'uomo, nella quale tutto è vicino. Tutto è a portata di mano. Mia moglie mi ha già raggiunto: siamo comodi e felici».
E il club? Per uno che ha assaggiato la NHL com'è stato il ritorno in Svizzera?
«Molto, molto buono. La società è organizzatissima e davvero simile in tutto e per tutto a quelle d'oltre oceano. Ci lasciano liberissimi, possiamo andare in palestra quando vogliamo... ci trattano da super professionisti, insomma. Ci mettono nelle condizioni migliori per fare il nostro lavoro».
Tra poco più di una settimana, come detto, ritroverai l'Ambrì. La prima alla Valascia sarà invece il 18 ottobre. Hai già pensato alle emozioni che vivrai?
«A dire il vero no, è ancora piuttosto lontano come appuntamento. Che posso dire: sarà strano giocare lì non da padrone di casa. Sarà emozionante».
Sei ancora giovane e hai chiuso definitivamente il capitolo NHL. Cosa vedi nel futuro della tua carriera?
«La prima opzione per me, scartato il Nord America dei big, è sicuramente la Svizzera. Dopo Ambrì sono felice di avere avuto la possibilità di firmare con il Berna. Non so certo cosa accadrà nei prossimi anni (Maxim ha un contratto fino al 2018, ndr), ma la mia speranza è quella di rimanere qui il più a lungo possibile».
Con "qui" intendi a Berna o in Svizzera?
«Entrambe. Spero di poter vivere una lunga avventura con questo club. Però non si sa mai quel che può succedere in futuro: se non potrò continuare qui... spero di poter trovare spazio in un'altra società della LNA».
Tutte tranne il Lugano, visti i tuoi trascorsi da leventinese?
«Perché il Ticino è solo Ambrì? - ha aggiunto ridendo Noreau - Scherzi a parte... quando, negli scorsi mesi, ho parlato con il mio agente, l'ipotesi Lugano non è mai saltata fuori. Nei prossimi anni però... chissà. Magari però dovrò attendere un po' prima di prendere in considerazione un'eventuale proposta dei bianconeri. Il mio essere ex Ambrì è ancora "fresco"...».
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