Gli Orsi si sono imposti per 1-0 al termine di un match entusiasmante deciso dalla rete dell’ex Rüfenacht. Il Lugano ha sofferto per 60’, sul risultato pesa una penalità di partita non data a Gerber
BERNA - Vittorioso nella gara d’esordio della finale contro il Berna, il Lugano martedì sera si recava nella Capitale per tentare di graffiare nuovamente l’Orso, per provare a ottenere quel break probabilmente decisivo per le sorti dell’atto finale. Shedden, per l’occasione, ha potuto schierare nuovamente Kienzle per poi decidere di mandare nella mischia anche il neo arrivato Schlagenhauf come centro della quarta linea, provando così a dare più fisicità alla sua truppa.
I primi 20’ della PostFinance Arena sono stati vissuti in totale apnea dalla truppa ticinese che ha sofferto come non mai la pressione e il gioco intenso del Berna, capace di mettere in difficoltà tutte le linee bianconere. Nonostante un dominio incontrastato (19 tiri!), però, gli Orsi non sono riusciti a superare Merzlikins, risultato assolutamente perfetto. Ottimo il boxplay luganese anche durante una doppia inferiorità numerica durata per ben due minuti; le occasioni più grandi, in effetti, sono state di marca bianconera: Brunner, Pettersson e Martensson hanno davvero fatto sudare freddo Stepanek.
Il copione del match non è cambiato più di tanto neanche nel secondo periodo: gli Orsi hanno creato tanto, hanno tirato un’infinità di volte, ma le occasioni più grandi sono capitate sui bastoni di Martensson e di Klasen. Bravissimo in entrambi i frangenti l’estremo difensore del Berna (incredibile la sua parata di casco sul Top Scorer luganese), decisivo però è risultato ancora una volta Elvis: il numero 30 bianconero ha nuovamente abbassato la saracinesca - straordinario un suo intervento su un tiro di Conacher - per la disperazione della maggior parte dei 17’031 spettatori presenti sotto le volte della PostFinance Arena.
Nel terzo tempo la sfida è diventata ancora più intensa e tesa. Il Berna ha provato a mettere ancora più pressione, ad asfissiare Hirschi e compagni che sono dovuti spesso ricorrere agli straordinari, come in occasione del salvataggio sulla linea di Vauclair al 52’. Efficace con l’uomo in meno, il Lugano è riuscito a rendersi pericoloso in powerplay in seguito alla bruttissima carica di Gerber, ai danni di Hofmann, punito clamorosamente con una penalità semplice, quando una penalità di partita era giusta e limpida (i giudici di gara hanno sanzionato un'ostruzione invece di una carica alla testa). Sprecata una ghiotta occasione con Brunner, però, i bianconeri hanno subito la doccia fredda della rete di Rüfenacht (56’) che ha deciso la contesa e rimesso in parità la serie.
Il Lugano ha sofferto tanto, troppo, anche se alla fine le occasioni più clamorose sono state di marca ticinese: Elvis è stato il protagonista assoluto del match, ma l’errore arbitrale in occasione della penalità di Gerber è risultata decisiva. Giovedì si torna a Lugano per gara-3: una sfida che si preannuncia assolutamente delicata e decisiva. I sottocenerini avranno bisogno dell’apporto di tutti i loro uomini chiave.
BERNA-LUGANO 1-0 (0-0; 0-0; 1-0)
Rete: 55’38 Rüfenacht (Roy) 1-0.
LUGANO: Merzlikins; Furrer, Chiesa; Klasen, Martensson, Pettersson; Vauclair, Ulmer; Bertaggia, Hofmann, Brunner; Kparghai, Hirschi; Lapierre, Sannitz, Walker, Kienzle, Romanenghi; Reuille, Schlagenhauf, Dal Pian.
Penalità: 4x2’ Berna; 6x2’ Lugano.
Note: PostFinance Arena, 17’031 spettatori. Arbitri: Eichmann, Stricker; Kovacs, Tscherrig.