I bianconeri hanno piegato 4-2 i cugini, rendendo difficilissima la loro rincorsa ai playoff
LUGANO – Mortifero 4-2 rifilato dal Lugano all'Ambrì nel penultimo derby stagionale: i biancoblù sono ormai vicinissimi ai playout.
Per una squadra, quella di casa, il match era fine a sé stesso: si stava pur sempre parlando di un derby, gara importante a prescindere da ogni conto o interesse. Per l'altra invece, il confronto avrebbe potuto segnare indelebilmente la stagione.
Alla fine, a imporsi, è stata la truppa che meno aveva da chiedere alla serata, quella che ha potuto giocare con la testa sgombra.
La partita è stata subito vibrante con i bianconeri, spinti da un pubblico caldissimo, bravi a imporre il proprio ritmo e la propria voglia. La verve locale non ha in ogni modo fatto sbandare i biancoblù i quali, retto bene davanti alla sfuriata rivale, hanno anzi trovato il vantaggio. Fuchs ha “perseverato” e Merzlikins è stato battuto. Lo 0-1 ha spiazzato il Lugano che, faticando a riordinare le idee, ha permesso ai cugini di tirare un po' il fiato. La pressione di Hofmann e compagni è tornata a essere intensa solo negli ultimi minuti prima della sirena, ma non ha prodotto alcun risultato.
Dopo la pausa si è rivisto sul ghiaccio un Lugano assai motivato. Probabilmente strigliati da Shedden, i bianconeri hanno infatti iniziato a tutta velocità il terzo centrale, non sfruttando un'immediata superiorità numerica ma comunque dimostrandosi capaci di schiacciare a lungo gli avversari. Imprecisi con Klasen e Hofmann, i padroni di casa non sono in ogni caso subito riusciti a rimettere in equilibrio il confronto e, in più, si sono “aperti” alle folate avversarie. Queste hanno prodotto occasioni per Giroux e Lhotak, entrambe sventate da Merzlikins. Con la sirena a incombere ecco che il punteggio è però cambiato: Pettersson ha trovato lo spiraglio giusto e siglato l'1-1 (39'12”).
Il terzo tempo è iniziato come era finito quello precedente: con emozioni e reti. Si è infatti potuto assistere al vantaggio dell'Ambrì, siglato da Sidler al 41'35”, e all'immediato pari di Fazzini (dodici secondi più tardi), bravo a far rientrare i suoi al 41'37”. Il rapidissimo scossone ha fatto saltare gli equilibri in pista, regalando ai 7'800 della Resega minuti intensissimi. Si sono visti legni (2-2), parate provvidenziali di Merzlikins e Zurkirchen ed errori. Fino ai guizzi di Klasen il quale, al 56'21” e al 59'49” (a porta vuota), ha realizzato il definitivo 4-2 e spinto all'inferno l'Ambrì. La matematica è ancora dalla loro parte; perché i leventinesi raggiungano i playoff servirà però, a questo punto, un vero e proprio miracolo.
LUGANO-AMBRÌ 4-2 (0-1, 1-0, 3-1)
Reti: 7'55” Fuchs (Birbaum) 0-1; 39'12” Pettersson (Klasen) 1-1, 41'35” Sidler (Bastl) 1-2; 41'47” Fazzini (Hofmann) 2-2; 56'21” Klasen (Pettersson, Sannitz); 59'49” Klasen 4-2.
LUGANO: Merzlikins; Vauclair, Ulmer; Furrer, Kienzle; Kparghai, Hirschi; Sartori, Wollgast; Klasen, Martensson, Pettersson; Hofmann, Stapleton, Fazzini; Reuille, Sannitz, Walker; Morini, Dal Pian, Kostner.
AMBRÌ: Zurkirchen; Mäenpää, Berger; Sidler, Trunz; Birbaum, Gautschi; Zgraggen; Giroux, Emmerton, Pestoni; Bianchi, Kamber, Grassi; Lauper, Hall, Monnet, Lhotak, Fuchs, Duca; Bastl.
Penalità: Lugano 4x2', Ambrì 4x2'.
Note: Resega, 7'800 spettatori. Arbitri: Vinnerborg, Wiegand, Fluri, Wüst.