Cerca e trova immobili

LNA"Lugano? Speriamo che si riprenda, ma solo dopo la sfida contro il Langnau"

30.10.15 - 08:40
Il difensore ticinese Massimo Ronchetti affronterà per la prima volta nella sua carriera da avversario i bianconeri, con cui ha esordito nella massima serie nel 2009
"Lugano? Speriamo che si riprenda, ma solo dopo la sfida contro il Langnau"
Il difensore ticinese Massimo Ronchetti affronterà per la prima volta nella sua carriera da avversario i bianconeri, con cui ha esordito nella massima serie nel 2009
HOCKEY: Risultati e classifiche

LANGNAU - Questa sera - venerdì 30 ottobre - si disputa la 18esima giornata di LNA e il Langnau sfidera il Lugano alla Resega. Nei Tigers milita una vecchia conoscenza bianconera: Massimo Ronchetti. Il 23enne difensore ticinese è cresciuto alla Resega dove ha esordito in LNA nella stagione 2009/2010 e per la prima volta giocherà contro la sua squadra del cuore.

Massimo Ronchetti, ritorni per la prima volta da avversario nella tua Resega. Che effetto ti fa?
"Bella domanda. Non so bene cosa aspettarmi, visto che sarà la prima volta dopo tre stagioni che torno alla Resega. In ogni caso sarà sicuramente una grande emozione perché è proprio lì che ho iniziato a pattinare, nonché la mia carriera da giocatore. Ci saranno inoltre i miei familiari e i miei amici che mi seguiranno, sono contento e ansioso di scendere sul ghiaccio".

Sei alla seconda stagione a Langnau e l'anno scorso hai centrato la promozione da protagonista. Come ti trovi?
"Sto vivendo una bella esperienza nell'Emmental: sono cresciuto e sto continuando a crescere tuttora. Sto facendo passi avanti, anche perché quando mi sono trasferito a Langnau arrivavo da una squadra di LNB di seconda fascia (Turgovia ndr), sono riuscito pian piano a ritagliarmi il mio spazio e alla fine abbiamo centrato la promozione. Poi anche quest'anno in LNA sono riuscito a guadagnarmi un posto fisso in squadra e questo era il primo obiettivo personale. Adesso dobbiamo cercare di risalire la classifica e contro il Lugano sarà una partita importante anche per noi".

Cosa ne pensi della differenza di categoria?
"Tutte le partite finora disputate, tranne in alcune occasioni, ce le siamo giocate ad armi pari. Non siamo una squadra materasso come in tanti avrebbero potuto pensare a inizio stagione. Purtroppo abbiamo perso alcuni incontri nei minuti finali delle partite a causa di errori stupidi individuali. La differenza di categoria la si sente proprio nei momenti decisivi: le squadre di LNA non ti perdonano nessuna disattenzione. Bisogna quindi cercare di limitare gli errori, solo così si possono raggiungere i risultati sperati, è una questione di esperienza. In casa per esempio giochiamo bene, ma a volte nelle situazioni dove il risultato è in parità a qualche minuto dalla fine, presi dalla troppa euforia, cerchiamo a tutti i costi il gol del vantaggio e invece lo subiamo".

...e DiDomenico? Leader in LNB e leader in LNA...
"DiDomenico è un giocatore completo. Sinceramente ne ho visti pochi nella mia carriera che hanno una voglia di vincere come la sua. Ogni volta che scende sul ghiaccio lotta su ogni disco, anche in difesa, vuole sempre essere il protagonista. È proprio un leader e si vede che grazie alla sua forza di volontà riesce a fare le stesse cose che faceva l'anno scorso anche in LNA. È un grande talento. A volte un giocatore ha bisogno di trovare il proprio ambiente, la propria dimensione, per riuscire a giocare con piu tranquillità. Anche per me ha funzionato così".

Qual è la differenza fra Laporte e Gustafsson? 
"Naturalmente c'è una grande differenza, sono due stili di allenatori diversi. Gustafsson è un coach che punta molto sulla tranquillità, lascia i giocatori liberi di esprimere le proprie potenzialità sul ghiaccio senza inculcare troppi schemi. Dal canto suo Laporte è invece un tecnico alla canadese che cerca di ottenere i risultati applicando il suo preciso sistema di gioco". 

Gli addetti ai lavori erano molto scettici su Laporte all'inizio, anche se per il momento i risultati gli stanno dando ragione...
"Si, anche se meriteremmo più punti per quello che abbiamo dimostrato in pista. È vero che in Ticino non ha lasciato un gran ricordo, ma forse ad Ambrì era stato penalizzato anche dalla squadra che non era così competitiva. In seguito è però cresciuto molto in Germania, dove è stato per quattro anni. Lui stesso ha dichiarato diverse volte che in Leventina ha imparato come gestire uno spogliatoio in Svizzera, visto che la sua idea iniziale era diversa. Adesso è molto più disposto a parlare con i giocatori e a confrontarsi con loro. Con noi sta comunque facendo un buon lavoro".

Su quali squadre fate la corsa per i playoff?
"La corsa la facciamo sull'ottava in classifica. Ormai c'è poca differenza fra le varie compagini, visto che il campionato è molto equilibrato e non ci sono più le squadre materasso". 

Pensi che il Lugano si riprenderà?
"Speriamo che si riprenda, ma solo dopo la partita contro il Langnau (ride ndr). Non sono a conoscenza dei problemi che c'erano con Fischer, penso però che con i talenti che il Lugano ha in rosa, mi pare improbabile che facciano tutta la stagione negli ultimi posti della classifica. Il passato però insegna che squadre blasonate, per esempio come Friborgo e Kloten nella scorsa stagione, hanno comunque disputato i playout. Quando si inizia male un campionato è sempre difficile uscire dalla situazione negativa. La squadra è abituata a ben altri traguardi, ma ce la farà".

... e la Nazionale? Quelle giovanili le hai fatte tutte...
"È sicuramente un sogno che ho nel cassetto e che vorrei raggiungere un giorno, ma è un po' presto per parlarne. Devo lavorare duramente giorno dopo giorno, solo così potrò togliermi le mie soddisfazioni". 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE