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HCL"Rabbia, mentalità e piedi saldi a terra. Fallimento senza semifinali? Non è detto". Parola di Vicky

08.09.15 - 08:43
La presidente bianconera ha presentato la stagione del Lugano: la tifosa numero 1 sarà al fianco della squadra allenata da Fischer. Una delle più forti negli ultimi anni alla Resega
"Rabbia, mentalità e piedi saldi a terra. Fallimento senza semifinali? Non è detto". Parola di Vicky
La presidente bianconera ha presentato la stagione del Lugano: la tifosa numero 1 sarà al fianco della squadra allenata da Fischer. Una delle più forti negli ultimi anni alla Resega
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LUGANO - Il gran giorno si avvicina. Il Lugano è pronto al debutto stagionale, i bianconeri affilano i pattini e le armi per affrontare venerdì lo Zugo e iniziare - si spera - nel migliore dei modi la stagione hockeystica 2015/16. A sei mesi di distanza dalla triste serata di Ginevra, i ragazzi di Patrick Fischer torneranno in pista e potranno contare sul tifo e sull'appoggio della tifosa numero 1, Vicky Mantegazza. Sogni, desideri, consapevolezza nei propri mezzi e tanta voglia di non fare il passo più lungo della gamba: la presidente ha le idee chiare in merito alla stagione che sta per partire.

"La scorsa stagione, inutile negarlo, non è terminata come ce lo immaginavamo: dopo una regular season perfetta, volevamo superare l'ostacolo di questi maledetti, perché ora sono maledetti, quarti di finale - ha esordito Vicky Mantegazza - Quest'anno ripartiamo con i piedi ben ancorati a terra e mi auguro che tutta la società, tutto lo staff e i giocatori abbiano imparato la lezione: quella rabbia che ci siamo tenuti dentro e che i ragazzi hanno maturato anche durante gli allenamenti estivi dobbiamo metterla sul ghiaccio, fin da subito, fin da venerdì per dimostrare a tutti, e a noi stessi, chi siamo".

Gli allenamenti estivi, appunti, gli sforzi fatti dalla società sul mercato hanno reso felice Patrick Fischer: l'head coach ha in mano una delle squadre più forti, e fisiche, che negli ultimi anni si sono viste alla Resega. Almeno sulla carta... "Sulla carta assolutamente si! Però dobbiamo dimostrarlo in pista; sarà solo il ghiaccio a parlare, ci saranno diverse squadre molto forti che punteranno a vincere. Saranno i dettagli a fare la differenza e se per una volta la fortuna, fattore che ci è spesso mancato negli ultimi anni, ci darà anche una mano... di sicuro ne trarremo giovamento", ha continuato.

Tutto vero, tutto giusto. Una cosa però è chiara: il Lugano non può fallire. Non quest'anno. Forse non è giusto, a disco ancora fermo, caricare di tanta pressione e responsabilità un gruppo come quello che avrà a disposizione Fischer, ma anche l'head coach - al suo terzo anno alla Resega - deve dimostare e dare un qualcosa in più. Il tutto si traduce con una semplice parola: semifinali. I bianconeri devono, come obiettivo minimo, superare i quarti di finale, cosa che non succede dal 2006: stiamo parlando ormai di 10 anni fa. Un tempo immemore per quanto concerne lo sport. "Non possiamo parlare di fallimento, in caso di mancato approdo alle semifinali, quando la stagione non è ancora iniziata. So che questa cosa mi verrà chiesta tutto l'anno... penso che possa anche essere normale. Ma io la stagione la valuterò a partire dal 27 aprile fino a quando terminerà il nostro campionato; a quel punto mi prenderò qualche giorno per fare le mie valutazioni, sia che siano arrivate le semifinali o no. Non si può valutare un campionato soltanto tramite questo fattore... io per esempio mi arrabbio quando qualche giocatore, e ora non è più il caso, non lotta fino alla fine per la maglia che indossa", ha concluso.

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