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HCLHofmann: “Davos? Era il momento di cambiare. Inti? Sceglierà il meglio per la sua carriera”

23.06.15 - 23:28
Il nuovo attaccante del Lugano si presenta, fiero della sua crescita, del titolo vinto con i grigionesi ma con tanta voglia di rimettersi in gioco grazie alle idee di Fischer
Ti-Press
Hofmann: “Davos? Era il momento di cambiare. Inti? Sceglierà il meglio per la sua carriera”
Il nuovo attaccante del Lugano si presenta, fiero della sua crescita, del titolo vinto con i grigionesi ma con tanta voglia di rimettersi in gioco grazie alle idee di Fischer
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LUGANO - Dopo aver vinto l’ultimo campionato con la maglia del Davos, Gregory Hofmann è pronto ad affrontare una nuova sfida nella sua carriera: vestire i colori del Lugano, lottare al fianco di campioni come Klasen e Pettersson per tentare di bissare il successo di qualche mese fa, per riportare alla Resega un titolo che manca dal 2006.

“L’inizio del campionato purtroppo è ancora distante - ha esordito il neo numero 15 del Lugano - Ora stiamo affrontando il momento più duro della preparazione, ma è davvero bello allenarsi con questa squadra: oltre al gruppo, ciò che è davvero speciale è la mentalità che tutti stiamo già dimostrando. Posso sicuramente dire di aver fatto la scelta giusta”.

A proposito di scelte… cosa ha spinto la giovane ala a lasciare Davos e abbracciare la causa del Lugano? “Giocandoci contro, si notava che questa era una squadra molto forte: l’anno scorso non c’è stato uno scontro diretto noioso o privo di ritmo. Giocare a Lugano dà grandi emozioni, Fischer sta facendo un ottimo lavoro, giocando in Ticino ho la possibilità di vedere di più la mia famiglia… inoltre si punta a vincere e questo è importante”, ha spiegato. Parlando di Fischer, non si può non parlare di Del Curto e dei suoi segreti nel lavoro con i giovani. “Arno è incredibile, conosce molto bene l’hockey svizzero. Con i giovani sà dare responsabilità ma nel frattempo permette loro di sbagliare… solo così cresci! L’esempio mio, così come quelli di Sciaroni, Simion, Jörg e Corvi sono lampanti. Era però giunto il momento di cambiare… devo crescere in tante cose, ma sono convinto che a Lugano avrò la possibilità di farlo”.

Da campione svizzero, Gregory ha provato ad analizzare cosa è mancato alla sua nuova squadra degli ultimi playoff. “Da esterno è difficile dirlo, hanno chiuso al terzo posto in regular season, ma poi nel momento che conta tutto deve filare liscio. Noi a Davos abbiamo iniziato a crederci man mano, quando abbiamo visto che Genoni parava di tutto, che la difesa anche se giovane reggeva e che in attacco riuscivamo a far male con tutte le linee. Sono convinto di una cosa: i bianconeri erano più forti del Ginevra ma hanno pagato il gioco super fisico delle Aquile…”.

Terminato il flashback sul recente passato, è tempo di guardare al futuro. Un futuro prossimo che potrebbe vedere Hofmann riabbracciare sotto la stessa bandiera un suo grande amico, Inti Pestoni. L’attaccante dell’Ambrì sta decidendo se rinnovare con i leventinesi o salutare la Valascia: tra le pretendenti del talentuoso ticinese c’è anche il Lugano. Gregory proverà a convincerlo con una telefonata? “Inti è un grandissimo amico e devo fare attenzione alle parole, perché non vorrei essere frainteso. La situazione di Pestoni è diversa dalla mia anche se anche io sono cresciuto ad Ambrì; lui è la bandiera dei biancoblù, l’uomo immagine. Se venisse a Lugano sarei felice, ci spero ma deve scegliere lui; deve sapere lui quale può essere la decisione giusta. È un talento e fuori dal ghiaccio è una bellissima persona… i tifosi devono capire che se Inti dovesse decidere così lo farà per la sua carriera, per provare a vincere, per puntare alla Nazionale, non per fare un torto a qualcuno. Poi i fischi e gli insulti in quel caso arriveranno lo stesso… Io non mi sbilancio su questo tema e qualsiasi scelta prenderà, sarò felice per lui”, ha concluso.

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