Cerca e trova immobili

PRAGA 2015Gli USA sono forti, ma Hanlon la sua impronta non l'ha lasciata

14.05.15 - 18:25
I rossocrociati sono stati sconfitti nei quarti di finale 3-1: l'impressione è che la Nazionale sia la stessa di Minsk, ma con un powerplay peggiore
Gli USA sono forti, ma Hanlon la sua impronta non l'ha lasciata
I rossocrociati sono stati sconfitti nei quarti di finale 3-1: l'impressione è che la Nazionale sia la stessa di Minsk, ma con un powerplay peggiore
HOCKEY: Risultati e classifiche

OSTRAVA (Repubblica Ceca) - È forse sempre troppo semplice criticare quando il Mondiale della tua Nazionale viene interrotto bruscamente. La Svizzera è stata sconfitta con onore nei quarti di finale - 3-1 dai temibili Stati Uniti e primi classificati del Gruppo B - ma la sensazione è che ci sia stato qualche errore di troppo, a partire dalle convocazioni.

È vero che Glen Hanlon era alla sua prima esperienza sulla panchina elvetica, ma avrebbe comunque potuto e dovuto osare un po' di più. Il tecnico ha optato per il gruppo del 2013, quello che ha conquistato la storica medaglia d'argento a Stoccolma, ma probabilmente, alla luce dei fatti, qualche giocatore non era più in grado di offrire lo stesso contributo e già lo si era capito l'anno scorso a Minsk. 

Uno su tutti Robin Grossmann: il difensore dello Zugo è nettamente calato nelle ultime due stagioni, eppure lo staff ha deciso di convocarlo ancora, per esempio a scapito di un certo Romain Loeffel. Il 24enne del Ginevra ha disputato una stagione sensazionale, laureandosi in termini di punti, il miglior difensore svizzero del campionato 2014/2015. Il ragazzo era al top della condizione e voglioso di mettersi in mostra, ma Hanlon ha preferito convocarne altri (Loeffel è poi stato chiamato a sostituire gli infortunati Dubois e Kukan a Mondiale in corso).

Come Grossmann si potrebbero citare anche Bodenmann e Bieber: malgrado quest'ultimo qualche buona giocata l'abbia fatta, i due giocatori del Kloten hanno disputato una stagione al di sotto delle aspettative con il raggiungimento dei playout. Non sarebbe stato meglio mescolare qualche giocatore della vecchia guardia, unito a qualcuno con una voglia matta di mettersi in mostra? (vedi per esempio Inti Pestoni o Gaetan Haas?)

Il tecnico è parso non riuscire a gestire le pressioni: prima di tutto non si è affidato ai suoi uomini migliori, vedi Leonardo Genoni. Il portiere del Davos, fresco vincitore del titolo svizzero, ha dimostrato di essere nettamente più in forma rispetto a Reto Berra, ma non è stato preso in considerazione come avrebbe meritato. Hanlon si è inoltre reso protagonista di un record negativo a questo torneo: la Nazionale è infatti stata penalizzata in almeno sei occasioni per aver schierato sul ghiaccio un uomo in più e questo dimostra che la gestione della panchina necessita una revisione. 

Anche il powerplay ha inciso pochissimo e contro una compagine come gli USA sarebbe stata un'arma fondamentale per poter sperare di vincere (le statistiche dicono che su 16 squadre presenti i rossocrociati hanno il penultimo powerplay della manifestazione). Il gruppo è sembrato fare troppo affidamento sull'uomo più forte della rosa, ovvero Roman Josi, capace di scendere in pista un'infinità di minuti, ma non in grado di risolvere tutte le partite da solo.

I tifosi si aspettavano sicuramente molto di più da parte di Damien Brunner, ma il bianconero non è riuscito a entusiasmare e soprattutto non ha inciso (una rete e quattro assist in otto gare per lui). A causa delle prestazioni sottotono di alcuni giocatori, la Svizzera ha perso punti preziosi contro la retrocessa Austria (ben due) e contro la Lettonia (altri due), rischiando addirittura di non riuscire a qualificarsi per i quarti. Un altro dato negativo è che la Nazionale ha vinto solo due match su otto disputati, contro la Germania e contro la Francia. 

Le note positive riguardano il già citato Roman Josi, il talento cristallino Kevin Fiala - ma che purtroppo vista la sua giovane età non è ancora in grado di caricarsi sulle spalle la squadra - e del sempreverde Andres Ambühl. Probabilmente bisognava anche insistere sulla convocazione di El Nino Niederreiter, il quale alla rassegna iridata di due anni fa, aveva contribuito notevolmente al raggiungimento della finale. Infine, ovviamente, aver staccato il pass per le Olimpiadi ha permesso alla squadra di raggiungere un obiettivo minimo, ma importante.

Glen Hanlon dovrà quindi lavorare molto in vista dei prossimi campionati del mondo e magari ripartire da quanto la squadra ha fatto vedere di buono, soprattutto contro le big Svezia e Repubblica Ceca.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE