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Quando l'accordo sembrava raggiunto, il presidente del Lugano Angelo Renzetti ha deciso di intraprendere un'altra strada
LUGANO - Dopo aver comunicato al Chiasso la ferma intenzione di non proseguire il lavoro con i rossoblù, Livio Bordoli sembrava a un passo dall’essere il nuovo allenatore del Lugano. Ed invece, quando il più sembrava fatto, il presidente Renzetti nella serata di ieri ha comunicato al tecnico verzaschese di aver scelto un’altra strada. La più calda a questo punto sembra essere quella di Arno Rossini che per il momento non ha però confermato. Ecco le sensazioni di Bordoli, all'indomani del "no" bianconero.
Livio, confermi il no del Lugano?
“Sì, ieri sera mi ha chiamato il presidente Renzetti comunicandomi che avrebbe preso un’altra strada. Ormai nel calcio è così non c’è nulla di scontato. Inizialmente le cose sembravano abbastanza avanzate, poi però il numero uno bianconero ha deciso di virare su un’altra soluzione”.
C’è delusione?
“Ovviamente quando me l’ha comunicato sì, però conosco il calcio e queste cose succedono. Per me quella di Lugano era una bella opportunità e tutti sapete perché sono andato via da Chiasso. Non perché mi mancano gli stimoli di allenare, ma proprio perché non avevo la forze di ricominciare qualcosa da zero”.
Viste come sono andate le cose con il Lugano, torneresti indietro?
“Sarebbe troppo facile e poco onesto nei confronti del Chiasso. Non rimpiango la scelta, è stata una decisione ben ponderata. Io spero che quello con il Chiasso possa esser stato un arrivederci, nella vita non si sa mai”.
Ora cosa farai?
“Aspetto altre opportunità chiaramente, non mi fascio la testa. So com’è fatto il mondo del calcio”.
