Il 32enne Pablo Daniel Osvaldo, ex attaccante di Roma, Juve e Inter, ora si dedica alla musica con la sua rock band: «Il calcio mi faceva felice, tutto quello che c'era attorno no»
BUENOS AIRES (Argentina) - «Messi? vive in un carcere dorato. Ronaldo? Più sforzo che talento». Personaggio mai banale e sovente sopra le righe, Pablo Daniel Osvaldo non si è smentito e in un'intervista concessa a "Marca" si è raccontato parlando anche di alcuni ex colleghi. Sì, perché ormai da due anni il 32enne italo-argentino, ex attaccante - tra le altre - di Roma, Inter, Juve e Boca Juniors, ha chiuso col calcio giocato per dedicarsi alla musica, altro suo grande amore.
«Il calcio continua a darmi adrenalina, sono tifoso del Boca, ma non ho più voglia di giocare... - ha spiegato Osvaldo - Per certi versi sono più felice di prima o comunque più tranquillo. Il calcio mi faceva felice, ma tutto quello che c'era attorno no. E poi avevo sempre pensato di mettere su una rock band. Magari ho il talento per farlo, alla fine si tratta di scoprirlo...».
Osvaldo, che grazie al calcio ha potuto aiutare economicamente la sua famiglia, non rinnega però il suo passato: «Grazie a questo sport ho realizzato il sogno di dire a mio padre che poteva smettere di lavorare. Mi ha permesso di viaggiare e conoscere il mondo, di cambiare testa e vita»
Dopo una critica al VAR («Così si priva il calcio del fattore umano e della malizia, che è la cosa più bella»), Osvaldo ha parlato di “mostri sacri” del pallone come Messi e Ronaldo. «Non mi piacerebbe essere come Messi, vive in un carcere dorato. Perché comprare una Ferrari se fai solo casa-allenamento e ci metti 15 minuti? Non mi è mai importato dei soldi. Ad ogni modo se fossi Messi non lascerei mai il calcio perché è il migliore del mondo. CR7? Non è nato genio come Messi, è una macchina, è più sforzo che talento, ma sono allo stesso livello. A Cristiano piace tornare a casa e fare 150 addominali... io preferisco accendere il fuoco per fare l'asado (piatto tipico argentino fatto con carne cotta alla brace, ndr)».