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Prime uscite Mondiali: parla l'ex allenatore del Chiasso Ernestino Ramella
VARESE (Italia) - Tutte le 32 nazionali sono già scese in campo almeno una volta. E al primo giro le sorprese non sono di certo mancate: le sconfitte subite da Germania, Polonia e Colombia e il pareggio dell'Argentina - soltanto per citare qualche esempio - erano risultati difficili da prevedere alla vigilia.
Con Ernestino Ramella - allenatore del Chiasso nel 2013 e reduce da un'esperienza nella "Serie B" messicana - abbiamo parlato di quanto visto sin qui: «Le prime partite non le giudico mai, sia dal punto di vista del risultato che da quello del gioco. La seconda, invece, è già più veritiera e mette sul piatto diversi aspetti interessanti poiché lo stress comincia ad aumentare. Chi riesce a gestire le pressioni interne ed esterne va avanti... Poi non nego che vincere all'esordio, oppure fare un grande risultato contro una grande come ha fatto la Svizzera, è un ottimo punto di partenza e fa sì che le pressioni esterne diminuiscano...».
Le sorprese non sono mancate...
«Esatto. In un Mondiale il lavoro di mesi interi può essere rovinato da un singolo evento. Prendiamo l'espulsione sul conto della Colombia rimediata al terzo minuto della sfida con il Giappone: ecco quel rosso ha chiaramente influenzato il risultato finale. Non ci sono più Nazionali materasso e i primi risultati lo hanno chiaramente confermato. È diventato difficile per tutti vincere le partite e Germania, Brasile e Argentina ne sanno qualcosa. Le sorprese sono dietro l'angolo...».
Come ha visto la Svizzera?
«La Svizzera sta facendo bene sotto tutti i punti di vista. Chiaramente il pareggio con il Brasile non può che aver dato un pizzico di tranquillità in più alla squadra...».
Incredibile il lavoro svolto da Behrami su Neymar...
«Ha fatto un ottimo lavoro, questo è indubbio. In generale Petkovic ha preparato molto bene la partita e, alla fine, malgrado alcune critiche che si leggono in giro sui rossocrociati, ha avuto ragione il Mister. Neymar è stato imbavagliato alla grande dagli elvetici».
Dove possono arrivare i rossocrociati?
«In generale spero ci sia qualche sorpresa, così che il tutto diventi più divertente. Da questo punto di vista penso che anche la Svizzera possa andare lontano. Quando ci si gioca tutto in una partita secca nulla è precluso... Alla fine mi auguro che sarà una nazionale europea a vincere».
