Il momento magico della squadra e il futuro di Tami: parla il presidente del Lugano Angelo Renzetti
LUGANO - Il Lugano vola e gli ultimi eccellenti risultati sono lì a dimostrarlo: quattro vittorie di fila – contro Thun, Basilea, Sion e Grasshopper – senza subire la benché minima rete. Una difesa granitica e un attacco che colpisce al momento giusto: ecco come il team di Pier Tami sta costruendo le sue fortune, scalando piano piano una classifica che – con il passare delle giornate – è decisamente migliorata. Dalle zone limacciose della graduatoria i bianconeri hanno cambiato marcia e ora sono lì per il secondo anno di fila a lottare per l'Europa. Un deciso passo in avanti che dimostra che in riva al Ceresio si sta lavorando bene. Un chiaro segnale anche per gli attori chiamati a costruire il nuovo stadio.
«Io me l'aspettavo perché ho sempre creduto in questa squadra – le parole del presidente Angelo Renzetti – E poi abbiamo uno staff tecnico preparatissimo che lavora duramente ogni giorno. È da quattro partite che non subiamo reti e questo dato sta a dimostrare la maturità raggiunta...».
Come si spiega un cambiamento così radicale?
«L'Europa League ci è servita molto. Abbiamo perso delle partite per inesperienza, ma sono convinto che si è trattata di una palestra per tutti. Ciò che abbiamo seminato lo stiamo raccogliendo ora. Prendiamo la Lazio, giovedì ha perso a Bucarest mentre noi in quello stadio eravamo riusciti a portar via la vittoria. Questo sta a dimostrare che non siamo di certo gli ultimi arrivati».
Crede che la squadra saprà mantenere questo livello?
«Ora bisogna cercare di continuare così. Sembra evidente, ma è tutt'altro che semplice mantenere questo livello. Ci sono diverse variabili che possono cambiare una stagione, come ad esempio gli infortuni. Ecco perché mi piace rimanere con i piedi ben piantati a terra... Janko? Lo aspettiamo, non abbiamo fretta...».
Infine due parole su Tami, resterà a Lugano anche l'anno prossimo?
«Un progetto simile va proseguito tutti insieme. Ecco perché prossimamente ci siederemo a un tavolo per discutere. La mia speranza ovviamente è quella di continuare con questo staff, così da dare finalmente un po' di continuità. Se sono fiducioso? Direi di sì. È chiaro, però, che se Tami ricevesse delle offerte importanti non posso di certo fermarlo. Ad ogni modo sarebbe bello iniziare ad accordarci, inserendo una clausola nel caso venisse chiamato da qualche società blasonata...».