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SIONSeppellita l'ascia di guerra: pace Constantin-Fringer

31.12.17 - 10:13
Il presidente del Sion e l'opinionista tv si sono ritrovati dopo il fattaccio di settembre: «La violenza non può mai essere una soluzione»
Seppellita l'ascia di guerra: pace Constantin-Fringer
Il presidente del Sion e l'opinionista tv si sono ritrovati dopo il fattaccio di settembre: «La violenza non può mai essere una soluzione»
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SION – L'aggressione a Rolf Fringer, consumata per difendere il figlio e l'onore della famiglia, ha fatto vivere giornate complicate a Christian Constantin. Il numero uno del Sion, come da abitudine, non è in ogni caso arretrato davanti alla tempesta, l'ha affrontata a testa alta, muso duro... e senza ombrello. E ne ha ricavato la giusta dose di problemi. Quei giorni turbolenti, squalifica inflitta dalla SFL inclusa, paiono comunque essere alle spalle per il vulcanico presidente dei vallesani il quale, per la fine dell'anno, si è addirittura riavvicinato all'allenatore e commentatore austriaco.

I due si sono ritrovati, in un incontro raccontato dal Blick, e hanno firmato la tanto agognata pace. «Entrambi amiamo il calcio ed è su quello che dobbiamo concentrarci – hanno raccontato in un'intervista congiunta Constantin e Fringer – quanto è successo è ormai il passato, è dimenticato».

La notte di Lugano, con il vallesano andato all'attacco dell'austriaco – davanti a mille obiettivi – rimane dunque “solo” una pagina nera del nostro calcio, pagina che è stata voltata.

«Abbiamo un'età nella quale non ci si può comportare in questo modo», ha raccontato ancora Constantin, che prima di seppellire l'ascia di guerra ha però chiesto spiegazioni al dirimpettaio. «Ho sbagliato ma in quel momento pensavo che comportarmi così fosse corretto. Anche se la violenza non può mai essere una soluzione. I tuoi giudizi sul Sion non sono però stati simpatici. E perché dici che non ho portato niente alla Lega? E perché hai attaccato la mia famiglia?».

Anche Fringer, dal canto suo, ha corretto il tiro, si è ammorbidito. «I vostri successi in Coppa Svizzera sono la prova che negli anni avete lavorato bene. E poi da voi c'è passione. Quel che non concepisco è il trattamento riservato agli allenatori: non è rispettoso. Forse anche io ho superato il limite, devo ammetterlo, ma non ho insultato la tua famiglia: c'è stato un malinteso».

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COMMENTI
 

ArAcNo_J 6 anni fa su tio
Pagliacciata di fine anno...

bananajoe 6 anni fa su tio
Bravi, bravi!!
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