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SUPER LEAGUE«Un bilancio in... bianconero»

11.12.17 - 21:32
A metà campionato Livio Bordoli ha analizzato il cammino del Lugano di Pier Tami
TiPress
«Un bilancio in... bianconero»
A metà campionato Livio Bordoli ha analizzato il cammino del Lugano di Pier Tami
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LUGANO - 18 punti conquistati l'anno scorso al giro di boa, 19 quest'anno. Il bilancio al termine del girone d'andata di Super League è praticamente identico a quello di 12 mesi fa. 

Fuori dall'Europa League - nonostante i nove punti ottenuti -, fuori dalla Coppa Svizzera e penultimo posto in campionato: in riva al Ceresio non si può essere troppo soddisfatti per quanto mostrato in questa prima parte di stagione. Cosa non è funzionato? Naturalmente un insieme di cose. Mettiamoci un po' di sfortuna, di inesperienza in ambito europeo e - senza dubbio - qualche giocatore che non ha reso secondo le aspettative. Nel 2018 il team sottocenerino dovrà mostrarsi più cinico e quadrato se vorrà ottenere la salvezza senza penare troppo...

Abbiamo stilato un piccolo bilancio con l'ex allenatore del Lugano Livio Bordoli: «Diciamo che è un bilancio in... bianconero. Le prestazioni non sono mancate, ma i ticinesi sono fuori dalle Coppe e hanno soltanto due punti di vantaggio sull'ultimo posto. Hanno dunque raccolto molto poco. Non nego che, in diverse circostanze, ci sia stata un po' di sfortuna. Nel girone di ritorno saranno tutte partite che si dovranno affrontare con il coltello tra i denti...».

Malgrado l'eliminazione in Europa il Lugano non ha fatto poi così male... 
«A mio avviso si poteva fare qualcosa in più. Come avevo già avuto modo di affermare il Lugano era la favorita del girone poiché i campionati delle altre tre squadre non hanno il livello della nostra Super League. Dovevano crederci di più, forse hanno affrontato questa avventura con troppo timore...».

Renzetti ha affermato che ora venderà 4-5 elementi della rosa. È giusto?
«Ha ragione, ora c'è solo il campionato a cui pensare. Ci sono soltanto 17 partite l'anno prossimo per cui credo che faccia bene. È giusto vendere quei 4-5 giocatori che in questo 2017 hanno giocato pochissimo. Il problema, però, sarà piazzarli. Non è evidente. Meglio puntare su un gruppo di 18 elementi. Tutte le squadre, più o meno, fanno giocare sempre gli stessi. Anche Tramezzani l'anno scorso puntava sempre sui soliti...».

Il Lugano si salverà alla fine?
«Ma certo. Hanno dimostrato spesso di essere superiori rispetto ad altre squadre. Sono sicuro che i vari GC, Thun e Losanna non siano più forti dei bianconeri. Manca giusto un pizzico di fortuna...».

In queste settimane si è discusso molto sul fatto che a Lugano manchi una punta di peso. Cosa ne pensi a tal proposito?
«Non la penso così. Si parla tanto della mancanza di un giocatore che la butti dentro, ma non so in Svizzera quante squadre abbiano la punta che segna 15-20 gol. E, quando sei fortunato ad averla, la squadra dev'essere brava a fornirle i palloni giusti....».

Un voto al Lugano di Tami?
«Per quanto ha mostrato sul campo darei un 5 mentre per quanto raccolto penso un 3, viste le eliminazioni dalle Coppe e il penultimo posto in campionato. C'è comunque una buona base su cui costruire...». 

Chi vincerà il campionato tra sei mesi?
«Spero il Basilea che, secondo me, alla fine riuscirà a rimontare. Lo Young Boys è in sensibile perdita di velocità. Dal canto loro i renani sono abituati a vincere e sono convinto che saranno ancora loro a festeggiare». 

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