Importante nello spogliatoio, il centrocampista ticinese sta lavorando sodo per riuscire ad aiutare anche in campo. Magari già da giovedì
BASILEA - L'ora della verità si avvicina a grandi passi. Ancora un paio di giorni e la Svizzera comincerà infatti a scrivere il proprio futuro “mondiale”. A Belfast, contro un'Irlanda del Nord felice del sorteggio, i rossocrociati dovranno provare a risolvere la prima metà dell'enigma-qualificazione. La più difficile. È infatti in casa, davanti a 18'000 spettatori, che gli uomini di Michael O'Neill proveranno a gettare le basi per un clamoroso ribaltone. Esperta, solida e capace di esprimersi con continuità a buoni livelli, la nostra Nazionale è la grande favorita per il passaggio del turno. Detto ciò però ci sarà da penare. Ci sarà da soffrire.
Al Windsor Park Xhaka e compagni troveranno infatti un ambiente infernale; dovranno dunque esser bravi a non smarrire, perso tra incertezze e paure, il loro maggior tasso tecnico. Come si può resistere all'onda nordirlandese senza perdere l'equilibrio? Servirebbe un baluardo al quale aggrapparsi. Servirebbe... Behrami. Le buone notizie per Petkovic e la Svizzera tutta riguardano proprio il 32enne centrocampista ticinese il quale, dopo una settimana di lavoro differenziato in seguito al problema fisico avuto durante Udinese-Atalanta di fine ottobre, ha quasi del tutto superato il problema al flessore (mentre sono da considerare arruolabili Mehmedi e Rodriguez). Non è quindi impossibile che, in caso di estrema necessità, venga rischiato. Non sarà al massimo - è infatti più probabile che sia in campo solo domenica a Basilea per il ritorno - e non deciderà magari la partita a livello tecnico: in quanto a esperienza, equilibrio e carattere potrebbe in ogni caso fare la differenza. Fare il cagnaccio e permettere così agli altri di rendere al massimo senza preoccuparsi delle provocazioni. Valon sta interpretando al meglio il suo ruolo di chioccia, di parafulmine. Ora solo nello spogliatoio, da giovedì - forse - in campo.