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Il difensore esalta i rossoneri: «Quando parli di Milan parli di tradizione, di vittorie importanti»
MILANO (Italia) - È stato il trasferimento clou di questa finestra di calciomercato. Leonardo Bonucci, dopo aver sciolto il suo matrimonio con la Juve per sposare il progetto di rinascita del Milan, non si risparmia qualche frecciatina alla sua ex squadra: «Quando parli di Milan parli di storia, di tradizione, di vittorie importanti: una squadra non può avere 7 Champions League in bacheca per puro caso - ha dichiarato ai microfoni di Milan Tv - questo significa che al Milan c'è programmazione, tradizione, ambizione e mentalità vincente. Ora pensiamo a portare il club nei posti in cui è abituato a stare».
Apprezzato dai più per le capacità tecniche, decisamente sopra la media per un difensore centrale, il neo rossonero ripercorre la sua carriera: «A 16 anni ho iniziato a giocare nel mio ruolo attuale, il difensore, mentre da ragazzino giocavo come centrocampista davanti alla difesa, e ho anche fatto qualche partita come prima punta. Devo ringraziare Carlo Perrone per il prezioso consiglio datomi in passato, che mi ha permesso di diventare un difensore centrale di livello». Sugli idoli Bonucci non ha alcun dubbio: «Dico Alessandro Del Piero, perché mi ha colpito da sempre il suo modo di giocare. Ho ammirato Alessandro Nesta, difensore eccezionale e maestro nel giocare la palla. Del Milan posso citare tanti campioni. Su tutti Maldini, Kakà, Baresi e Shevchenko. Il mio compagno di squadra più forte è stato Pirlo: con lui la palla era in banca. Attualmente invece il giocatore più forte al mondo è Cristiano Ronaldo».
