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Breve chiacchierata con Fulvio Sulmoni, col quale abbiamo analizzato la prima parte di stagione del suo Lugano
LUGANO - La pausa per la Nazionale - che è scesa in campo martedì sera battendo il Portogallo - è già alle spalle; dalle parti di Cornaredo si è ripreso a lavorare alacremente in vista della sfida di domenica, quando il Lugano si recherà a San Gallo con l’obiettivo di centrare un’importante vittoria che possa mettere il timbro sull’avvio di stagione della truppa di Manzo.
«Il match di San Gallo in effetti potrà dare indicazioni molto importanti per quanto concerne la prima parte del nostro campionato - ha sottolineato Fulvio Sulmoni - Riuscendo a far risultato potremo essere soddisfatti e vedere il bicchiere mezzo pieno. Certo il campionato è lunghissimo e la Super League non ti concede un po’ di serenità fino all’ultima giornata, ma poter mettere qualche punto tra te e le tue rivali non può che farti piacere...».
Sei match disputati da inizio stagione (più uno in Coppa Svizzera) conditi da due vittorie, un pareggio e tre sconfitte, di cui due casalinghe. I risultati, forse, non sempre hanno rispecchiato le prestazioni messe in campo. «In effetti se prendiamo la sfida col Lucerna, per fare un esempio, meritavamo molto di più. Abbiamo sbagliato il match interno col Vaduz e quello col Losanna, a partire dal 30’. Col mister preferiamo analizzare il gioco piuttosto che i risultati, perché con quello prima o poi i secondi arrivano sicuramente», ha continuato il difensore bianconero.
A proposito di Manzo; il neo tecnico del Lugano a inizio stagione era uno dei punti di domanda di questa squadra. Ora, invece, sembra esserne diventato uno di forza… «Manzo è un ottimo allenatore, noi tutti ci troviamo alla grande. È riuscito a creare un gruppo coeso, è molto preparato e con lui analizziamo sempre molto bene i nostri avversari tramite le sedute video… Poi sta a noi sul campo trasformare questo lavoro in punti. Ma posso assicurare che il mister sa gestire benissimo il nostro gruppo, formato da giovani ed esperti», ha continuato Sulmoni.
«I giovani possono darti quella motivazione in più, quella voglia di fare; i “veterani” sono più scafati e sanno gestire meglio determinati momenti - ha spiegato - Noi in squadra abbiamo un ottimo mix e tutti riescono a sentirsi protagonisti: Alioski, per esempio, è una delle armi che abbiamo a disposizione ma se sta facendo così bene è anche grazie all’ottimo lavoro del collettivo. Io stesso sono felice di essere qui e di poter essere protagonista con questa maglia, con la quale sono cresciuto, con la quale sono diventato calciatore, con la quale non ero riuscito ad esprimermi tanto da giovane visto che gli obiettivi in quel momento erano altri...», ha concluso il 30enne di Riva San Vitale.
