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Prime parole "bianconere" per il bomber argentino: «Tutto il mondo conosce la Juventus, qui si punta a vincere. Sarri? Ho solo parole belle per lui, chiedo scusa se si è arrabbiato»
TORINO (Italia) - Gonzalo Higuain si presenta alla Juventus ma le prime parole, dopo due mesi di rinvii e silenzi, sono finalmente per il Napoli ed i suoi tifosi, che hanno vissuto come un tradimento il suo clamoroso trasferimento a Torino:
«Vero, sono rimasto in silenzio fino ad ora», esordisce l'argentino. «A Napoli ho trascorso tre anni meravigliosi, non ho altre parole da dire se non ringraziare il pubblico di Napoli per tutto l'amore che ho ricevuto, però questa è una scelta che ho fatto per motivi miei ed adesso penso solo alla Juventus, per il presente e per il futuro. Rivolgo a tutti un grandissimo saluto, capisco che sono arrabbiati con me, ma dovevo fare questa scelta» Quindi i ringraziamenti ai suoi nuovi interlocutori: «Grazie a Marotta, ad Agnelli, a Paratici che hanno fatto un grandissimo sforzo per prendermi. Voglio ripagarli dei sacrifici e fare una grossa stagione. Le mie aspettative? Tutto il mondo conosce la Juventus, è una squadra abituata a vincere ed è una cosa importante da dire. Tutti conoscono la Juve, dai piccoli ai grandi, e la mentalità, il progetto, le ambizioni del club sono state alla base della mia scelta».
Sarri però c'è rimasto male, si aspettava almeno una telefonata con l'annuncio dell'addio: «Volevo stare tranquillo, in vacanza con la mia famiglia e miei amici e non pensare a niente», ribatte imbarazzato il Pipita. «Ho solo parole belle per lui, chiedo scusa se si è arrabbiato, lo saluto da qui». E a De Laurentiis? «Il suo modo di pensare non era il mio, non posso dire di più. La mia scelta è stata dettata anche dal fatto che lui mi ha spinto a farla».
Diversa la mentalità dei vertici della Juventus: «Qui si punta a vincere, si guarda ai risultati, alle vittorie. Dybala? Ho giocato con lui nella nazionale argentina, ho parlato della Juve con lui. Mi ha fatto piacere mi abbia subito inviato un video di benvenuto». Tra i passati campioni della Juventus «ho sempre avuto una predilezione per Del Piero. Lo ammiravo dai tempi in cui giocavo nel Real. Io il giocatore più pagato nella storia della serie A? Una bella responsabilità, adesso devo dimostrare di valere tutti questi soldi. Come? Vincendo». Magari il Triplete: «Per una squadra abituata a vincere, l'obiettivo è vincere tutto».
Infine una nuova stilettata a De Laurentiis: «Dopo tre anni per me era arrivato il momento di cambiare aria. Tutto qui. Sono rimasto affezionatissimo ai tifosi del Napoli e ai miei vecchi compagni. A lui no. Ormai non avevo più rapporto con lui, non avevo voglia di stare più un solo minuto con lui». Un commento anche alle parole di Totti, che aveva parlato di 'nomadismo monetario' in riferimento ai passaggi alla Juventus di Pjanic ed Higuain: «Totti un grandissimo calciatore, non ho nulla da rispondergli. È stata una scelta mia, non ho nulla da dirgli».
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