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L'OSPITE«Lugano buono ma spuntato. E senza far punti… I veterani hanno preso per mano il Chiasso»

27.07.16 - 09:29
Arno Rossini ha commentato il weekend delle ticinesi che hanno affrontato la prima giornata di campionato di Super League e di Challenge
«Lugano buono ma spuntato. E senza far punti… I veterani hanno preso per mano il Chiasso»
Arno Rossini ha commentato il weekend delle ticinesi che hanno affrontato la prima giornata di campionato di Super League e di Challenge
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LUGANO - I risultati maturati nel corso del weekend hanno sorriso solo al Chiasso, ma sia i rossoblù che il Lugano hanno lasciato buone impressioni negli occhi dei tifosi e degli addetti ai lavori. Le formazioni guidate da Manzo e da Scienza sono ancora in fase di perfezionamento, il mercato porterà nuovi rinforzi ma entrambe le compagini ticinesi hanno buone basi di partenza su cui lavorare.

«Il Lugano contro il Lucerna meritava molto di più - ha esordito Arno Rossini - Ha giocato un calcio molto offensivo, ha creato tantissimo ma l’assenza di una punta vera e alcune disattenzioni hanno fatto la differenza. Il Chiasso invece ha impressionato tutti: i veterani hanno preso le redini della squadra e hanno costruito un gruppo coeso nonostante il terremoto che si è abbattuto sulla dirigenza momò».

Arno, quanto si fa sentire l’assenza di un vero bomber a Lugano?
«Tantissimo, ma è una cosa cronica ormai. L’anno scorso con Donis si è riusciti a tappare in qualche modo la falla, ma una squadra che deve salvarsi ha bisogno di un attaccante da 14-15 gol. Uno alla Sadiku per intenderci; in questo momento non c’è. È arrivato Ponce, ma è una scommessa; dovrebbe giungere anche Rosseti, ma vale lo stesso discorso».

Nelle prossime due sfide i bianconeri affronteranno YB e Vaduz. Servirà fare punti anche per il morale…
«Assolutamente si, soprattutto nella sfida interna con la compagine del Liechtenstein. Inseguire in classifica può affossarti mentalmente, soprattutto se sbagli nelle partite decisive».

Come giudichi questo Lugano? Che tipo di campionato dovremo attenderci?
«Dovrà lottare fino alla fine con le altre squadre che si giocheranno la salvezza, ma può contare su una maggiore esperienza sia dei nuovi (leggasi Sulmoni), sia di quelli che l’anno scorso hanno affrontato il campionato di Super. Secondo me a centrocampo dovrebbero avere più presenza e fisicità ma possono contare su un gran portiere. Però è una bella squadra da vedere, è un vero gruppo che non si disunisce e che crede in sé stesso. Cosa che l’anno scorso in effetti non si vedeva...».

Questo anche grazie a Manzo?
«Assolutamente si! È una gran persona, un buon allenatore e sa far giocare bene le proprie squadre. Ma soprattutto riesce a dare loro motivazione e voglia di fare».

La fiducia che si sente dalle tue parole possiamo riportarla anche sul Chiasso?
«L’impressione lasciata dopo la sfida di Aarau è positiva e fa ben sperare. È una squadra in fase di costruzione e il gruppo dovrà essere assemblato a dovere; Scienza è un allenatore che sa cosa vuole, ma attenzione: la Challenge di quest’anno è un campionato difficilissimo».

Possiamo quindi dire che, a parte il risultato, le due ticinesi hanno offerto buone impressioni, ma il fattore che le unisce è il mercato ancora in evoluzione…
«Sicuramente. Fino alla chiusura del calciomercato possono cambiare tanti scenari».

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