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L'arrivo di Carlo Cavalleri ha "tagliato fuori" Riccardo Bellotti, ormai ex direttore generale del Chiasso
CHIASSO - L’arrivo in terra momò di Carlo Cavalleri - nuovo direttore generale del Chiasso - ha scatenato un piccolo terremoto.
Il neo dirigente del club di confine fungerà da braccio destro di Antonio Cogliandro (nuovo presidente al posto di Lurati) e, oltre a quella di dg, ricoprirà la funzione di responsabile dell’Area Tecnica e vice-presidente. Una sorta di tuttofare.
Che ne sarà, dunque, di Riccardo Bellotti, ormai ex dg rossoblù? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato
«Inutile girarci attorno. Per me cambia tutto. Non avrò più il potere decisionale che avevo prima. Toccherà ad altri prendere le decisioni e di conseguenza assumersi le responsabilità».
Hai avuto occasione di parlare con Cavalleri? Cosa ti ha detto? «Vista l’esperienza che ho maturato in questi anni trascorsi qui, Cavalleri mi ha chiesto disponibilità per accompagnarlo in questa nuova avventura. Dunque per il momento resto. Nelle prossime ore, poi, approfondiremo la mia posizione. Siamo in ritardo con la programmazione della nuova stagione e pertanto al momento ci sono altre priorità».
Sei deluso per quanto capitato? «Ovviamente un po’ di rammarico c’è. È chiaro che ora il mio campo d’azione sarà più limitato, ma devo accettarlo. Lavoro da diversi anni in questo ambiente e so come funziona, non posso fare molto. Ad ogni modo voglio ringraziare Franco Della Torre e Mario Persichino per avermi sempre fatto lavorare in un ambiente sano. Ho sempre operato con molto impegno. Ho ricevuto diversi attestati di stima durante questi anni e per questo penso che qualcosa di buono abbia fatto».
Una provocazione…. E se arrivasse la chiamata di Renzetti che potrebbe aver bisogno di un braccio destro per operare sul mercato? «Al momento non sono alla ricerca di un nuovo impiego».
A Chiasso - con l’arrivo di Carlo Cavalleri - si rischia di perdere ancor di più l'entità locale. Sarà dura vedere in campo giovani del posto: «L'unica cosa che posso dire a tal proposito è che la mia speranza è che la piazza dia la possibilità a Cavalleri di poter capire come funzionano le cose a Chasso. Per il resto poi si vedrà».
