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NAZIONALE«Inler? Un titolare nel proprio club è più in grado di aiutare la Nazionale rispetto a una riserva»

18.03.16 - 07:50
Il centrocampista svizzero del Genoa, Blerim Dzemaili, ha parlato a tutto campo: della sua vita privata, del suo futuro e della Nazionale che disputerà gli Europei in Francia
«Inler? Un titolare nel proprio club è più in grado di aiutare la Nazionale rispetto a una riserva»
Il centrocampista svizzero del Genoa, Blerim Dzemaili, ha parlato a tutto campo: della sua vita privata, del suo futuro e della Nazionale che disputerà gli Europei in Francia
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GENOVA (Italia) - Con la compagine di Serie A del Genoa, Blerim Dzemaili sta disputando un'ottima stagione. Nella sua carriera il giocatore ha militato anche nello Zurigo, nel Bolton, nel Torino, nel Parma, nel Napoli e nel Galatasaray, vincendo due campionati svizzeri, uno turco, nonché due Coppe Italia, una Coppa Svizzera, una Coppa di Turchia e la Supercoppa turca. Il centrocampista si è soffermato a parlare a proposito del calcio svizzero, delle sue possibilità in Nazionale e della sua felicità come padre di famiglia.

Blerim Dzemaili, circa un anno fa sei diventato padre di Luan. Com'è cambiata la tua vita da allora?
«Dal 31 marzo 2015 per l'esattezza. La mia vita è cambiata radicalmente da un momento all'altro: tutto a un tratto si sono modificate le mie priorità. Quando perdo una partita c'è qualcuno a casa che mi tira su il morale, mentre quando vinco mi tiene con i piedi per terra»

Diventare padre ha avuto un impatto anche sul calcio?
«Si certo. Naturalmente dopo una sconfitta sono sempre ancora teso come prima, ma comunque sono riuscito a conciliare molto bene il calcio con la mia vita privata. Non sono più però estremo come ero in precedenza, quando avevo solamente in testa il mio sport».

Negli ultimi anni hai girato diverse squadre. Quali sono i tuoi piani di carriera futuri?
«Ho un contratto valido con il Galatasaray fino al 2017, quindi dopo il mio prestito al Genoa tornerò a Istanbul. In Italia ho la possibilità di mettermi in mostra e di conquistare l'Europeo. Personalmente è stata la scelta giusta e ho delle buone sensazioni. I campionati Europei sono il mio grande obiettivo, per il resto vedremo che cosa succederà».

In Nazionale negli ultimi anni sei sempre stato un po' all'ombra di Inler. Attualmente però il capitano della Nazionale che milita nel Leicester colleziona più panchine e tribune che altro. Potrebbe essere la tua occasione per avere le tue chance?
«Chiunque venga convocato in Nazionale vuole chiaramente giocare, sostenere il contrario non sarebbe corretto. In Serie A sto prendendo settimana dopo settimana sempre più confidenza, sono in ottima forma e voglio aiutare la Nazionale. Sono convinto che giocare con continuità sia fondamentale per avere un posto da titolare nella Nazionale. Chi ha più minuti nelle gambe è sicuramente più in grado di aiutare la squadra, rispetto a qualcuno che è solamente una riserva nel proprio club. Queste performance le possiamo ricavare solo da noi stessi».

La porta di Petkovic è più aperta rispetto a quanto non lo fosse con Hitzfeld?
«Posso parlare solamente per la mia persona e personalmente è sicuramente più aperta di prima. Con Petkovic gioco più spesso rispetto a quanto fatto sotto la gestione di Hitzfeld. Mi ricordo quando nel 2013 giocavo regolarmente a Napoli, mentre Gökhan era spesso in panchina, in Nazionale giocava comunque lui. In quel frangente ho scoperto che la porta non era così aperta. Con Hitzfeld nove posizioni su dieci erano fisse e per me è stato molto difficile impormi».

Dopo aver giocato a Zurigo, a Napoli e in Nazionale con Inler, avete ancora contatti?
«Prima eravamo molto uniti, soprattutto ai tempi dello Zurigo. Adesso andiamo d'accordo, ma niente di più».

Domenica il Genoa affronta il Napoli e per te sarà sicuramente una partita speciale...
«Si, non vedo l'ora di giocare. A Napoli ho vissuto i tre anni migliori della mia carriera e sono ansioso di poter rivedere il San Paolo e i suoi grandi tifosi».

In aprile festeggi 30 anni e non sei più così giovane. Quali sono i tuoi obiettivi?
«Mi sento ancora ancora giovane (ride, ndr). Dopo gli Europei cercherò di parlare con l'allenatore. Se mi dovesse dire che farà ancora affidamento su di me per la Nazionale, resterò molto volentieri. Per quanto riguarda invece la mia carriera nel club: sono fisicamente nel mio momento migliore e mi piacerebbe continuare la mia carriera all'estero».

Ancora nessuna intenzione quindi di ritornare in Svizzera?
«Attualmente no. Vorrei continuare a misurarmi in campo internazionale con i migliori, soprattutto anche in ottica Nazionale. Naturalmente se dovesse arrivare una buona offerta dalla Svizzera la prenderei in considerazione».

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