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SERIE ABehrami: "Il problema a Napoli? Manca un leader, i tifosi si sentono presi in giro"

25.10.14 - 11:23
L'ex giocatore partenopeo, ora all'Amburgo, ha analizzato il difficile momento che sta vivendo la squadra di Benitez
Behrami: "Il problema a Napoli? Manca un leader, i tifosi si sentono presi in giro"
L'ex giocatore partenopeo, ora all'Amburgo, ha analizzato il difficile momento che sta vivendo la squadra di Benitez
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AMBURGO (Germania) - Ha lasciato Napoli senza troppi rimpianti Valon Behrami. Il centrocampista svizzero aveva cominciato a non esser più sereno già da metà stagione. Non è un mistero che con Benitez non andasse troppo d’accordo e l’addio alla maglia azzurra è stato inevtibali. Oggi Behrami gioca nell’Amburgo ma i ricordi napoletani sono freschi, così come qualche sassolino rimasto nelle scarpe e che in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno si vuol togliere. Si parte dalla contestazione alla squadra, cosa mai successa ai suoi tempi: “Assolutamente. E non mi è neanche mai capitato di assistere a contestazioni ai miei compagni. Certo, abbiamo quasi sempre vinto. Ma anche quando si perdeva non ricordo insofferenze particolari. Credo che la tifoseria si senta presa in giro e non lo tollera. Il nuovo corso del Napoli aveva creato grandi aspettative. Con Benitez si era puntato alla qualità in senso assoluto. E quindi grandi proclami, squadra forte e obiettivi da raggiungere. Prescindendo da tutto quanto era stato fatto prima”.  

Per Behrami il Napoli ha fallito gli obiettivi già l’anno scorso, nonostante la coppa Italia vinta: “Certo, ma le ambizioni erano altre. La morte di Ciro Esposito è stata una tragedia enorme, chi avrebbe voluto recriminare per lo scudetto mancato ha giustamente scelto il silenzio. A Napoli il calcio è occasione di riscatto sociale. È proprio così. Io sono kosovaro e so di cosa parliamo. Grazie al calcio gli albanesi non sono più additati come zingari o ladri. Si sono accreditati e hanno ottenuto stima e rispetto. Napoli ha bisogno del calcio per avere il giusto riconoscimento in Italia e in Europa”.  

Per il nazionale svizzero si è tradita l’identità di squadra che dovrebbe avere il Napoli: “La squadra è stata costruita sulla qualità, qualità pura. È bella da vedere, ma non ha molto in comune con l’indole napoletana. Lì la gente vuole sentire il sacrificio, vuole vedere i calciatori correre e sudare. E poi è capace di applaudire anche se si perde. Quando c’era Maradona attorno alla sua genialità c’erano giocatori che correvano, davano l’anima. Questi fanno il massimo possibile, il meglio possibile ma per i napoletani il massimo è un’altra cosa. Non è il bello e basta. È il cuore, ed è proprio questo che manca nello spogliatoio. Non c’è più un leader. Paolo Cannavaro, Pepe Reina lo erano. Sfido chiunque a smentirmi: oggi non vedo un giocatore che possa farsi sentire da tutti e aiutare tutti a risolvere i problemi. Hamsik? Credo stia soffrendo molto. Lui è il giocatore di maggiore qualità in quel gruppo. Lui sa fare il leader in campo, parla con la palla tra i piedi. Mi dispiace che non sia messo in condizione di far vedere quanto vale. Gioca in un ruolo non suo ed è troppo un bravo ragazzo per opporsi”.

itm/red

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