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CICLISMOFroome non ci sta: «Non ho infranto regole»

14.12.17 - 18:05
Il britannico si difende dalle accuse di doping: «Posso capire le reazioni, vista la storia del nostro sport, ma non si tratta di una positività. Ho una routine chiara su quando uso il mio inalatore»
Keystone
Froome non ci sta: «Non ho infranto regole»
Il britannico si difende dalle accuse di doping: «Posso capire le reazioni, vista la storia del nostro sport, ma non si tratta di una positività. Ho una routine chiara su quando uso il mio inalatore»
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PALMA DI MAIORCA - Chris Froome non ci sta. L'accusa di doping e il rischio di una squalifica fino a due anni sono un fardello troppo pesante da sopportare per il britannico che dal ritiro di Maiorca - dove col team Sky si sta preparando in vista della prossima stagione in cui puntava all'accoppiata Giro-Tour – si difende:

"Non ho infranto regole - ha tuonato il corridore britannico ai microfoni della BBC - Posso capire molte delle reazioni, specie vista la storia del nostro sport, ma non si tratta di una positività. Sono un corridore professionista che cura i suoi sintomi e va in bici con l'asma da dieci anni. Conosco quali sono le regole, so quali sono i limiti e non sono mai andato oltre. Ho una mia routine molto chiara su quando uso il mio inalatore e su quante volte lo faccio e ho fornito tutte le informazioni all'UCI per aiutarli ad andare a fondo di questa vicenda".

Froome ammette che durante l'ultima Vuelta, vinta davanti a Nibali e per la quale è stato trovato positivo al controllo, era evidente quanto fosse sofferente al termine della tappa incriminata "Stavo gareggiando contro avversari che erano alla ricerca di un qualsiasi punto debole. In un grande giro non potrei mai dire 'sì', sono sofferente per qualcosa' perché il giorno dopo i miei rivali salirebbero in sella ancora più carichi. Devo nascondere le mie debolezze ma già il fatto che i giornalisti mi chiedessero 'stai male? Hai qualche problema?' significa che si erano accorti che faticavo a respirare, i sintomi erano chiari".

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