Ieri nei quarti di Wimbledon il serbo ha dovuto abbandonare la sfida con Berdych a causa dei forti dolori al gomito avvertiti
LONDRA (Gb) - È durato 63 minuti il quarto di finale di Djokovic contro Berdych: Nole si è ritirato a inizio secondo set dopo aver ceduto il primo al tie break. Fallita dunque l'occasione di ritrovare una semifinale Slam che gli manca dagli US Open 2016.
Soprattutto Nole ha ammesso che il resto della stagione è a rischio per via del dolore al gomito destro, già trattato nel match contro Mannarino agli ottavi. Un infortunio che lo ha costretto ad abbandonare la sfida con un avversario, Berdych, battuto in passato 25 volte su 27. Lo stesso problema che si trascina da un anno e mezzo e che nel 2017 lo aveva costretto al forfait a Miami.
«Sono riuscito a giocare per mezzora con un dolore sopportabile ma poi la situazione è peggiorata con il passare dei minuti. Tutti i trattamenti medici non hanno funzionato, e sia col diritto che con il servizio sentivo molto dolore. Nel corso del torneo col mio fisioterapista abbiamo fatto parecchio lavoro per provare a migliorare la situazione e sono riuscito ad andare avanti fino ai quarti. Contro Berdych non era possibile fare di più. Probabilmente il fatto di aver giocato anche il giorno prima, e non aver potuto riposare, può aver influito».
Un ritiro amaro perché il tennista di Belgrado sembrava in ripresa; la cura Agassi-Ancic cominciava a funzionare. Vincendo a Wimbledon si sarebbe anche ripreso lo scettro mondiale perso lo scorso ottobre dopo il sorpasso di Murray. «Sono deluso perché stavo giocando molto bene, probabilmente il mio miglior tennis degli ultimi dieci mesi».
Deluso e preoccupato perché ora si addensano seri dubbi sulla seconda parte del 2017. Nessuno degli specialisti visitati è riuscito a fornirgli un quadro chiaro della situazione. «Se devo essere sincero, nessuno dei medici con i quali ho parlato è stato chiaro. Mi hanno indicato diagnosi e opzioni diverse, compreso l’intervento chirurgico. Nessuno è stato così chiaro nel dirmi cosa devo fare. Più match gioco e più le cose peggiorano. Ora farò altri controlli, poi valuteremo cosa fare, se e quanto fermarmi per curarmi». C'è anche la possibilità che il 2017 del campione serbo si sia concluso a Wimbledon.