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CANOTTAGGIOSogni d’oro per il quattro “leggero” di Mario Gyr e compagni

27.07.16 - 09:00
Speranzosi gli equipaggi svizzeri per Rio
Sogni d’oro per il quattro “leggero” di Mario Gyr e compagni
Speranzosi gli equipaggi svizzeri per Rio
SPORT: Risultati e classifiche

BERNA - Siamo ormai alla vigilia dei Giochi olimpici di Rio che la Svizzera remiera affronta con 4 equipaggi che hanno raggiunto la qualifica nella forma diretta, grazie ai risultati ottenuti ai Campionati del mondo di Aiguebelette dello scorso anno. Si tratta della singolista Jeannine Gmelin e del quattro di coppia composto da Nico Stahlberg, Barnabé Delarze, Augustine Maillefer e Roman Röösli nel contesto dei seniori, il doppio di Michael Schmid e Daniel Wiederkehr e il 4 senza di Lucas Tramèr, Simon Niepmann, Simon Schürch e Mario Gyr nei pesi leggeri. Specialità che, a seguito delle forti pressioni dei paesi africani, a partire dai prossimi Giochi 2020 di Tokyo, con ogni probabilità, sarà tolta dal programma olimpico perché ritenuta un doppione di quella inserita nei “pesanti” per far posto a barche “corte” (singolo o due senza).

Si gareggerà sul lago Rodrigo de Freitas, ubicato nel cuore del centro cittadino con uno spettacolare sfondo di montagne, la foresta di Tijuca e la statua del cristo Redentore. Un bacino alquanto contestato per la presenza di alghe e la sua esposizione ai venti che, già lo scorso anno, in occasione dei Campionati del mondo juniori, ha creato non pochi problemi ai vogatori.

La preparazione dei nostri equipaggi si è svolta secondo i programmi stabiliti dall’head coach Ian Wright, pur condizionata da infortuni e malattie. Una medaglia, altri due piazzamenti fra i primi 8 è l’obiettivo dichiarato dello staff tecnico federale. Per la medaglia si fa evidentemente riferimento al 4 senza. La prudenza è d’obbligo, viste la brutta esperienza vissuta quattro anni or sono ai giochi londinesi e quanto successo lo scorso anno in occasione dei “mondiali” juniori, disputati proprio sul bacino olimpico di Rio, ci si può aspettare di tutto.

Mario Gyr, capo-voga del ‘quattro’ è tuttavia abbastanza fiducioso: “Abbiamo lavorato bene soprattutto nelle ultime settimane. Speriamo di arrivare a Rio senza incidenti. Il rischio è sempre dietro l’angolo. Basti pensare cosa ci è capitato dopo gli Europei di Brandeburgo dove mi ero rotto una costola e dopo Lucerna dove Tramèr è stato confrontato con problemi al ginocchio. A Londra 4 anni or sono, è stata una grande delusione, sentimento che resta tuttora. La medaglia d’oro rientra comunque nei nostri obiettivi. In parte dipenderà anche dalle condizioni del campo di regata”.

Jeannine Gmelin è soddisfatta dai progressi evidenziati in stagione, grazie soprattutto al lavoro svolto nelle 6 settimane trascorse in Nuova Zelanda. “Poter gareggiare in una competizione olimpica mi riempie di grande gioia. Si è avverato un grande sogno. Sulle ali dell’entusiasmo scaturito dagli ottimi risultati conseguiti in CdM, sono più che intenzionata a dare il massimo delle mie possibilità anche a Rio. La finale A rientra nei miei obiettivi anche se la concorrenza è veramente terribile, al minimo un diploma”.

Anche per quanto riguarda il 4 di coppia non sono mancati i problemi a seguito degli infortuni toccati a Délarze (dolori alla schiena) e Maillefer (rottura del polso). L’allenatore Edouard Blanc ci rassicura: “In queste ultime settimane abbiamo potuto lavorare intensamente non esitando a remare anche in condizioni estreme per essere pronti a ogni eventualità a Rio”.

Sorridente il lucernese “Michi” Schmid, capo-voga del doppio “leggero”. I problemi fisici miei e del collega Daniel sono ormai – fortunatamente – solo un brutto ricordo”. Sugli obiettivi a Rio, il lucernese così si esprime: “Dopo il 7° rango agli Europei di Brandeburgo, l’8° di Lucerna e Poznan, far parte dei migliori otto è più che mai realistico”.

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