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RIMININon solo cocaina. Pantani sarebbe morto comunque per gli antidepressivi

29.03.15 - 13:37
Volontà autosoppressiva, ovvero suicidio: nuovi esami tossicologici hanno fatto chiarezza sulle condizioni del ciclista italiano nel giorno del suo decesso
Non solo cocaina. Pantani sarebbe morto comunque per gli antidepressivi
Volontà autosoppressiva, ovvero suicidio: nuovi esami tossicologici hanno fatto chiarezza sulle condizioni del ciclista italiano nel giorno del suo decesso
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RIMINI (Italia) "L'evidenza dell'assunzione di quantità importanti di uno dei medicamenti poco prima della morte rende assai verosimile, a nostro avviso, una volontà autosoppressiva di Marco Pantani. Pur non potendosi escludere del tutto un clamoroso errore in un incongruo tentativo di automedicazione".

Lo ha scritto nella relazione conclusiva, riferita dal "Corriere Romagna", il consulente tossicologico Franco Tagliaro, incaricato dalla Procura di Rimini di fare chiarezza sulle cause del decesso del ciclista italiano, avvenuto il 14 febbraio 2004 in un residence della città romagnola, dopo averlo autorizzato a ripetere gli esami sui campioni di sangue e urina conservati in laboratorio.

Pantani, secondo il perito, volle probabilmente farla finita: già intossicato dall'abuso di un antidepressivo, poco prima di morire avrebbe svuotato un altro flacone di farmaci e sarebbe deceduto comunque, indipendentemente dalla forte assunzione di cocaina. Dalla concentrazione dei metaboliti, il professor Tagliaro ha evinto - come già anticipato nelle scorse settimane - come causa principale del decesso un sovradosaggio di antidepressivi, ma ha elaborato scientificamente "un'ipotesi motivata sulle modalità della morte".

Il perito ha poi confermato "la peraltro elevata concentrazione di cocaina nel sangue" come una "circostanza sostanzialmente occasionale": "la morte sarebbe intervenuta verosimilmente anche in assenza di cocaina", ma ha aggiunto che "l'assunzione di cocaina in quantità importantissime ha verosimilmente avuto un ruolo devastante nel manifestarsi e nello svilupparsi della sindrome depressiva e nella 'compliance' alla terapia farmacologica di Pantani".

Il perito ha ammesso di ritenere la "trimipramina", indicata per contrastare la depressione, correlata o meno alla cocaina ma ha aggiunto che "i pazienti devono essere attentamente controllati essendo presente il rischio di suicidio". Per il tossicologo "i pazienti (o chi si prende cura di loro) dovrebbero essere avvertiti della necessità di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico l'insorgenza di comportamenti o pensieri suicidiari".

La Procura sta predisponendo la richiesta di archiviazione della nuova inchiesta aperta a fine luglio 2014 sulla base di un esposto per omicidio presentato dalla famiglia, che ha già annunciato l'intenzione di opporsi a questa decisione.

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