I misteri non finiscono: sangue e cocaina, i conti non tornano
RIMINI (Italia) - Altre due vittorie, se così si possono definire, per la famiglia Pantani nella richiesta di rivisitazione del processo per la morte del "Pirata" il 14 febbraio di un oramai lontano 2004. Le ultime perizie infatti sconfessano ancora di più le indagini della prima ora.
Secondo quanto riportato da Sportmediaset e dal suo giornalista, Davide Dezan - con tanto di foto che abbiamo preferito non mostrarvi - è sufficiente guardare l'immagine del suo braccio, con una macchia di sangue stampata come un timbro, con i margini netti e non sbavati per rendersi conto che Pantani non può essersi mosso in una pozza rossa. La procura di Rimini sosteneva invece che le strisciate sul pavimento fossero state prodotte da Pantani con dei movimenti, negli ultimi istanti della sua vita. Strisciate che si sarebbero dovute vedere sul braccio ed invece così non è.
Inoltre, la pallina di pane e cocaina trovata di fianco al corpo di Pantani è "bianca al 97%" secondo un'analisi di laboratorio effettuata con strumenti molto sofisticati. Secondo gli esperti non si tratterebbe quindi di un bolo alimentare di Marco, uscito dalla sua bocca durante l'agonia.
itm/red