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CALCIOVarese: cori razzisti contro Ebagua, lui mostra il dito medio

14.08.12 - 13:26
L'attaccante di origini nigeriane: "Chi mi contesta dovrà sopportare la mia brutta faccia"
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Varese: cori razzisti contro Ebagua, lui mostra il dito medio
L'attaccante di origini nigeriane: "Chi mi contesta dovrà sopportare la mia brutta faccia"
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VARESE - A seguito delle Olimpiadi di Londra 2012, c’era chi si augurava che il famoso spirito olimpico, il rispetto per tutti e la sportività, potesse far bene a tutto lo sport ma a quanto pare nel calcio italiano non riesce ancora a fare breccia. Il riferimento è a quanto accaduto domenica scorsa, in occasione della gara valida per il secondo turno di Coppa Italia tra il Varese e la formazione dilettante del Pontisola. Questa volta a fare da sfondo alla triste vicenda sono stati i soliti cori razzisti, indirizzati dai tifosi del Varese nei confronti del proprio attaccante Giulio Ebagua (il quale l’anno scorso ha vestito la maglia del Torino in Serie B), bersagliato con fischi e insulti senza interruzione.

Quando però il giocatore ha siglato il gol che è valso il pareggio, durante l’esultanza ha risposto per le rime alla curva nord, mostrando il dito medio. A quel punto la curva ha ritirato gli striscioni e abbandonato lo stadio in segno di protesta, mentre dagli altri settori dello stadio sono partiti cori di sostegno verso l’attaccante. A fine gara, però, quei tifosi hanno assediato lo spogliatoio chiedendo un chiarimento e successivamente costringendo il pullman della squadra ad allontanarsi scortato dalle forze dell’ordine.

Ebagua ha riconosciuto l’errore e si è scusato con i supporter precisando però: "L'Italia è l'unica nazione in cui i tifosi pensano di poter comandare. Da professionista accetto i loro insulti, ma non il fatto che vogliano dettare legge. E per questo alzo la voce. Credo che a far scattare la contestazione sia stato il passaggio al Torino dell'estate scorsa. Si vede che qualcuno era innamorato di me e si è sentito tradito. A parte l'episodio di domenica, dettato dalla frustrazione di qualcuno, Varese è la piazza ideale, proprio perché la gente non mette pressione. Qui ho realizzato 29 gol e ho un obiettivo: segnare anche in A. Ho già 26 anni, so giocare solo a pallone e devo pensare al mio futuro, tenendo d'occhio l'offerta migliore. Se non arriverà, sarò comunque felice di rilanciarmi con il Varese e chi mi contesta dovrà sopportare la mia brutta faccia".

Sulla questione è intervenuto anche il presidente biancorosso Antonio Rosati: “Il gesto di Ebagua è da condannare e nelle opportune sedi prenderemo i giusti provvedimenti, ma mi sento di sostenere che il ragazzo ha reagito a cori ripetuti e discriminanti per lui e per la sua razza”. (ITM/red)

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