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MONDIALI 2012Gaydoul: "Ognuno deve prendersi le proprie colpe"

17.05.12 - 12:07
Il Presidente delle Federazione svizzera ha analizzato la deludente avventura elvetica al Mondiale
Keystone
Gaydoul: "Ognuno deve prendersi le proprie colpe"
Il Presidente delle Federazione svizzera ha analizzato la deludente avventura elvetica al Mondiale
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BERNA - Per la prima volta dal 2005 la Svizzera non rientra nella Top 8 mondiale. Per la prima volta dal 1998, anno del ritorno della Nazione nel gruppo A, in una competizione iridata i rossocrociati hanno terminato oltre il 10° posto. Per la prima volta dal 1995, anno della retrocessione nel gruppo B, un mondiale viene concluso con cinque sconfitte consecutive.

Basterebbero questi dati per rendere l’idea di quanto questo appuntamento iridato sia stato un vero e proprio fallimento per la Nazionale di Sean Simpson, così come ammesso anche dal Presidente della Federazione svizzera Philippe Gaydoul al giornale romando “Le Matin”: “È stata una delusione per tutti, avevamo un obiettivo e non l’abbiamo raggiunto. Le nostre aspettative puntavano ai quarti di finale, che sicuramente erano alla nostra portata” ha affermato.

In effetti la Svizzera nelle prime quattro partite aveva molto ben impressionato, forse ancora di più nelle due perse immeritatamente contro i padroni di casa della Finlandia e contro i vincitori del girone H, cioè il Canada. Purtroppo poi alcuni particolari, già emersi nella prima parte del Mondiale, sono costati cari: le penalità evitabili, la mancanza di freddezza sotto porta, gli errori in disimpegno e la poca cattiveria sia nel proteggere il proprio slot che alle assi, consuetudine questa fin troppo presente nel nostro campionato.

“La squadra con la quale ci siamo presentati a Helsinki era molto forte, anche se abbiamo subito un paio di infortuni che ci hanno condizionato, ma l’obiettivo del passaggio del turno era raggiungibile in ogni caso. Siamo tutti responsabili di questo fallimento, siamo tutti nella stessa barca quindi non possiamo accollare le colpe solamente a qualcuno, lo siamo tutti”. Con queste dichiarazioni il Presidente della Federazione ha voluto in un qualche modo spegnere sul nascere le voci che non vedrebbero più Sean Simpson sulla panchina rossocrociata.

Sean Simpson si, Sean Simpson no. È una tematica d’affrontare anche analizzando la storia, i risultati e il gioco espresso in questi anni dalla Svizzera; sotto la guida di Ralph Krueger il gioco rossocrociato era sempre stato attaccato per via dell’eccessivo difensivismo, del poco spettacolo espresso che non rappresentava appieno il valore del campionato elvetico in ambito internazionale, ma d’altro canto i risultati erano dalla parte del tecnico canadese che aveva quasi sempre centrato i quarti di finale nei Mondiali e aveva guidato i suoi a due buone Olimpiadi a Torino e a Vancouver.

Con Simpson purtroppo i risultati, anche in questo Mondiale come anche in quello precedente, non sono stati idilliaci, ma il gioco fa pendere la bilancia dalla sua parte; con un pizzico in più di cattiveria e di buona sorte questa Nazionale poteva lasciare un bel segno in Finlandia ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte, l’unica cosa positiva che i rossocrociati portano da Helsinki è la qualificazione ai Giochi olimpici di Sochi 2014: “Si, se c’è una cosa positiva è sicuramente questa, ma è l’unica” ha concluso lapidario Gaydoul.

Le partite di giovedì 17 maggio:
Quarti di finale
HELSINKI

12.00 Canada-Slovacchia
17.30 Stati Uniti-Finlandia
STOCCOLMA
14.45 Russia-Norvegia
20.15 Svezia-Cechia

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