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CALCIOPaura e tensione: i veri avversari degli arbitri

24.04.12 - 10:07
Nel weekend un arbitro è stato aggredito a Sementina. Episodi del genere sono sempre più frequenti, anche in Ticino, dove i fischietti sono spesso presi di mira, qualsiasi sia la direzione in cui fischiano
Keystone
Paura e tensione: i veri avversari degli arbitri
Nel weekend un arbitro è stato aggredito a Sementina. Episodi del genere sono sempre più frequenti, anche in Ticino, dove i fischietti sono spesso presi di mira, qualsiasi sia la direzione in cui fischiano
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SEMENTINA – Sempre la stessa storia. Poco più di una settimana fa, straziato dalla tragedia di Piermario Morosini, il pallone era riuscito a commuovere il mondo, a unire tifosi di diverse fedi. Passata pochissima acqua sotto i ponti il calcio è tornato a mostrarsi in tutta la sua (poca) bellezza. E lo ha fatto quasi contemporaneamente in due posti. Anzi, tenendo conto di interessi, giro d’affari, seguito e quant’altro, in due universi differenti.

A Genova una banda di delinquenti - perché è giusto dare alle parole il giusto significato – hanno tenuto in scacco un intero stadio, costringendo i giocatori di quella che dovrebbe essere la loro squadra del cuore a levarsi le maglie e a pregare per poter continuare a giocare un incontro.

Questo succedeva domenica pomeriggio. Solo poche ore prima, alle nostre latitudini, in Ticino, un fatto diversissimo ma di ugual gravità ha fermato una gara di Seconda lega. Un rigore non concesso e un’espulsione ritenuta ingiusta hanno spinto un giocatore del Sementina a minacciare e tentare di aggredire l’arbitro. Il fischietto si è salvato perché protetto dai compagni dell’”aggressore” ma, una volta scampato il pericolo, ha deciso di sospendere l’incontro. Scatenando le ire di chi era allo stadio.

Il parere di chi c'era - “Ho visto tutto – è intervenuto Fausto Calabretta. Ispettore di gara - la caduta in area, la protesta del giocatore, il tentativo di aggressione. Il mio collega ha fatto bene a stoppare l’incontro: se non se la sentiva è giusto che abbia scelto di fermarsi. D’altronde, negli ultimi mesi, fatti violenti ai danni della categoria si sono ripetuti. È sempre meno facile andare sui campi e provare a dirigere. Vorremmo essere un poco più tutelati”.

Un altro punto di vista - Dell'opinione opposta è invece Pietro Castellano, presidente del Sementina: “Non sono riuscito ad assistere a tutto l’incontro però – e su questo potete credermi – io ho visto solo una bella partita. Poi nel finale, quando eravamo già in pieno recupero, l’arbitro ha fischiato per l’ennesima volta contro di noi, scatenando l’ira dei miei ragazzi”.

Una giustificazione alla reazione? - “Non voglio scusare il mio atleta – continua il dirigente – dico solo che gran parte della colpa di quanto accaduto è da attribuire proprio al direttore di gara. Pareva quasi di parte e, sicuramente, non si è dimostrato adatto alla serie”.

L'esperto interviene - In soccorso alla categoria si è mosso Massimo Busacca, ex internazionale premiato, nel 2009 come miglior fischietto al mondo… “Io non ero a Sementina e quindi non posso giudicare quel che è successo. La scelta di interrompere un match è, in ogni caso, soggettiva: solo il direttore di gara può conoscere il proprio stato d’animo e le proprie sensazioni durante un match. Per quanto riguarda minacce e aggressione…sono comportamenti certamente censurabili e, purtroppo, parecchio frequenti, soprattutto nelle serie minori. Anche a me è capitato, prima di “fare carriera” di ricevere attenzioni particolari. In certi casi è frustrante e può addirittura spingerti a mollare. Per assurdo più sali di categoria e meno sono le paure a cui vai incontro: tra i big si è più tutelati e si può arbitrare senza troppo timore”.

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