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HOCKEYMantegazza: "Il prossimo allenatore dovrà lavorare sul mentale"

24.10.11 - 07:02
Il presidente bianconero non ha preso bene le dimissioni di Barry Smith e insieme al suo staff è alla ricerca del tecnico che potrà ridare il sorriso e le vittorie ai suoi giocatori
Ti-Press/Francesca Agosta
Mantegazza: "Il prossimo allenatore dovrà lavorare sul mentale"
Il presidente bianconero non ha preso bene le dimissioni di Barry Smith e insieme al suo staff è alla ricerca del tecnico che potrà ridare il sorriso e le vittorie ai suoi giocatori
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LUGANO - La netta sconfitta per 9-0 rimediata a Kloten, è stata fatale per l'ormai ex allenatore bianconero Barry Smith, il quale ha preso la decisione di abbandonare la nave. Il presidente Vicky Mantegazza, che aveva un ottimo rapporto con il suo tecnico, non è rimasta indifferente alla notizia e si ritrova ora con la necessità di trovare un sostituto all'altezza, che sposi perfettamente la causa bianconera.

Vicky Mantegazza, ti hanno sorpreso le dimissioni di Barry Smith?

“Si Sono sorpresa. Da un lato sono dispiaciuta mentre dall’altro delusa. Da una persona come lui mi aspettavo che sapesse controllare meglio la situazione e che non mollasse alla prima difficoltà”.

Non pensi che le nove reti incassate in una sola partita possano averlo distrutto moralmente?

“Non aveva mai preso così tanti gol in un solo incontro senza farne nemmeno uno, ci è rimasto molto male. Dopo la pesante sconfitta si è convinto di non essere più in grado di portare qualcosa alla squadra e ha così dato le dimissioni. Per me è stato e resta un grande uomo e il nostro rapporto sarà sempre ottimo”.

Dopo la sconfitta per 9-0 rimediata a Kloten è arrivata immediatamente una vittoria. Non credi che qualche elemento della vecchia guardia possa avere influito sulla prestazione negativa?

“In genere una batosta come quella rimediata contro gli aviatori è sempre seguita da una reazione veemente e questo è ciò che a mio avviso è successo contro il Langnau. Inoltre da quello che so io, nessuno era contro l’allenatore, quindi non penso a un ammutinamento da parte dei giocatori. Barry Smith dopo avere deciso di lasciarci, ha dichiarato davanti alle telecamere di avere sofferto negli ultimi tempi di alcuni problemi personali. Questi ultimi, unitamente ai problemi legati ai risultati della squadra, gli hanno succhiato molta energia, che l'hanno portato alla decisione di ritornare in patria per stare più vicino alla sua famiglia”.

Squadra nuova, giocatori nuovi, allenatore nuovo...dovrebbe saperlo Barry Smith che tutti i cambiamenti importanti richiedono un certo tempo…

“È da inizio stagione che predico in tutte le maniere di avere pazienza e tempo. Barry Smith aveva la fiducia totale da parte di tutta la società. Non capisco proprio come abbia potuto decidere in questo modo”.

Gli appassionati di hockey su ghiaccio stanno negli ultimi giorni accostando al Lugano due vecchie conoscenze bianconere, come possibili papabili per sostituire Barry Smith: Pelletier e Huras…

“Non abbiamo ancora scelto nessuno e ovviamente non posso lasciarmi andare a ipotetiche preferenze. È chiaro che questi due allenatori conoscono benissimo sia la Svizzera e il suo campionato, sia la nostra realtà. Stiamo in ogni caso valutando attentamente tutte le opzioni. Attualmente la squadra è sotto la guida di Fischer e Mc Namara, due personaggi di assoluto valore e che potrebbero anche fare bene a lungo termine, ma una scelta in breve tempo è d’obbligo per dare in fretta una nuova identità alla squadra”.

Come la vedi la stagione? Il nuovo allenatore riuscirà a dare quella costanza che è mancata fino adesso?

“La squadra, a parte qualche episodio negativo, si è ben comportata, i giocatori sono forti e ora non ci resta che trovare un timoniere capace di raddrizzare la situazione e di riportare fiducia a tutto l’ambiente. Questi ragazzi vanno nel pallone in fretta e non riescono a gestire le situazioni negative che si presentano. Il nuovo allenatore dovrà lavorare prevalentemente sul mentale dei ragazzi e andare avanti. La partita di Kloten ne è un esempio tipico, visto che i primi dieci minuti di gioco sono stati dominati dal Lugano, poi dopo avere preso la prima rete in contropiede, i ragazzi hanno immediatamente subìto sia la seconda che la terza marcatura non capendo più niente”.

Come lo vedi il campionato quest’anno?

“È un torneo più competitivo rispetto agli anni scorsi e questo è un bene sia per lo spettacolo che per il campionato stesso. Tutti possono competere e vincere contro tutti e i risultati lo confermano”.

Gli stranieri sembrano un po’ sottotono ultimamente. Questione di amalgama visto che tre su quattro sono nuovi?

“Nummelin non si tocca e lo ringrazio che riesce a fornire ancora questo tipo di prestazioni che lo piazzano tutt’ora un gradino sopra gli altri. Niedermayer ha saltato molte partite e la squadra ne ha risentito soprattutto nei box play, visto che il giocatore è molto importante per noi in inferiorità numerica. Oltretutto non bisogna dimenticare che il canadese si è infortunato in contemporanea a Reuille e Conne, obbligando l’allenatore a cambiare le linee. Bednar lo reputo un giocatore molto potente e di assoluto rispetto. Forse non lo si vede sempre nel fulcro delle azioni ma le sue reti le ha sempre segnate e garantisce un minimo di punti stagionali che risultano vitali per le squadre nelle quali milita. Rintanen infine, ha iniziato a segnare, ma non dimentichiamoci che il campione finlandese ha giocato per tantissimo tempo nel Kloten, dove conosceva schemi e compagni a memoria. Ogni atleta necessita del suo tempo e quando l’avrà trovato darà il meglio di sé”.
 

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