Cerca e trova immobili

CALCIOCopa America, i peones in salopettes abbattono Brasile e Argentina

18.07.11 - 12:59
Eliminate entrambe ai quarti di finale. I verdeoro sbagliano quattro rigori su quattro dopo aver sbattuto sulla muraglia Guaranì. Leo Messi, mandato allo sbaraglio da Batista, non sarà mai Maradona
Keystone
Copa America, i peones in salopettes abbattono Brasile e Argentina
Eliminate entrambe ai quarti di finale. I verdeoro sbagliano quattro rigori su quattro dopo aver sbattuto sulla muraglia Guaranì. Leo Messi, mandato allo sbaraglio da Batista, non sarà mai Maradona
SPORT: Risultati e classifiche

Come immensi alberi abbattuti, Brasile e Argentina cadono con fragore sulle teste di due Paesi che hanno fatto la storia del calcio. La Copa America è dei peones, quelli che sputano l’anima in salopettes per fregare gli imbrillantinati di turno. Imborghesirsi, nel calcio, significa disfatta.

L’Uruguay ha costruito la sua leggenda sui colpi di mano; il Paraguay da sempre se ne sta in trincea con le sole armi di cui dispone, la “garra” e la furbizia; il Perù scende dalle Ande ogni mille anni e si ricorda di Cubillas; il Venezuela, stufo di prenderle da tutti, frega il Cile nella partita più bella di questa edizione della Copa.

A loro si penserà tra qualche giorno. Ora è il momento di Argentina e Brasile. Quel che hanno mostrato i verdeoro domenica è quanto di più strabiliante si possa immaginare nel campo dell’ottusità tattica. Gli uomini di Menezes hanno dominato la partita, vero, ma possibile che a nessuno di loro (Menezes per primo) sia venuto in mente che il solo modo per sorprendere il tetragono avversario era di farlo uscire dalla tana, provando a palleggiare con calma? Una volta, il Brasile eccelleva in questo gioco, era il futebol bailado che irretiva gli avversari con malefica dolcezza..

Ora è una squadra che fatica ad avere un’identità e quindi prova ad affidarsi alla lucentezza di giocatori come Neymar, Pato, Ganso, Robinho. Classe purissima, i quattro, ma propensi a far tutto da soli, forse per mettersi in mostra o forse perché l’intelligenza calcistica non è all’altezza dei piedi. Il Brasile, inutile nascondersi, è privo di senso collettivo.

Certo, si può obiettare che se avesse vinto ai rigori ora si starebbe qua a fare altri discorsi. Solo che ai rigori ha perso, sbagliandone quattro su quattro - solo l’Olanda nelle semifinale contro l’Italia agli Europei del 2000 ha fatto peggio, sbagliandone sei.

Alcune riflessioni sull’Argentina. Non vince una Copa America dal 1997 e un Mondiale dal 1986. Nonostante abbia un serbatoio calcistico immenso, appoggia tutte le speranze sulle spalle di Messi. Il ragazzo del Barcellona viene spedito in campo a caso e gli si dice “fai tutto tu”. Ma lui non può fare questo, non è Maradona e non lo sarà mai.

Leo sente il peso di tutto un Paese e non lo regge, non è come a Barcellona, dove può fluttuare leggero tra le braccia di Xavi, Iniesta e compagnia. Nell’Argentina non c’è Guardiola, ma solo Batista. E non ci sono nemmeno le braccia di Maradona ad accoglierne il pianto come in Sudafrica.

Però, che magia il Sudamerica. Come le raccontano loro le storie non le racconta nessuno. Fa niente se la qualità del calcio espresso non è granché: da quelle parti compensano con i drammi.

Foto d’apertura: Keystone
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE