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CALCIOSenger: "So lottare per i miei obiettivi grazie ai miei genitori"

08.03.11 - 07:01
Parla l'attaccante del Lugano capocannoniere della Challenge che è diventato un punto di riferimento di una squadra che secondo lui "ha ora tutte le carte in regola per approdare alla Super League"
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Senger: "So lottare per i miei obiettivi grazie ai miei genitori"
Parla l'attaccante del Lugano capocannoniere della Challenge che è diventato un punto di riferimento di una squadra che secondo lui "ha ora tutte le carte in regola per approdare alla Super League"
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LUGANO – È sempre sorridente, disponibile con tutti, insomma la gentilezza in persona, parrebbe quasi timido. Eppure in campo è un vero ariete, palla al piede sa scardinare tutte le difese e i 15 gol messi a segno fino ad ora, tanto da essere il miglior realizzatore della categoria, sono un’eloquente testimonianza delle sue immense qualità tecniche.

L'argentino però non si sbilancia affermando che “la vittoria è frutto del lavoro di tutta la squadra non di un singolo elemento. L’attaccante è sì da una parte il giocatore più esposto in fase offensiva, ma se i compagni non lo aiutano adeguatamente, da solo lui non può fare la differenza”.

Dante, francamente avresti mai pensato di segnare così tanti gol quest’anno?
“Il calcio è il mio mestiere, cerco di interpretarlo al meglio dando sempre il massimo. Fino a questo momento ci sono riuscito ma grazie anche ad un team che sta davvero lavorando molto bene sotto ogni punto di vista. Il calcio è emozione e fa parte del mio DNA”.

La vittoria ottenuta a Kriens conta doppio, considerando le pietose condizioni del campo.
“In queste situazioni la tecnica non basta, bisogna metterci determinazione, aggressività difensiva e molti... muscoli perché gli sforzi, in queste condizioni, raddoppiano. Il successo ottenuto contro il Kriens è scaturito grazie alla nostra caparbietà. Contro Vaduz e Bienne siamo riusciti a girare la partita dopo essere andati in svantaggio, nell’ultimo impegno abbiamo fatto noi la partita, giocando in  modo disciplinato, senza mai perdere la testa nelle invero poche fasi difficili del confronto”.

Che personaggio è Dante Senger?
“Uno che ha dei punti forti e dei punti deboli come tutti i comuni mortali. Comunque amo stare con il gruppo, il Lugano è un team compatto anche fuori dal campo, siamo come una famiglia”.

Pensi che l’affare Pastorello abbia toccato la prima squadra?
“Tra noi giocatori e Giambattista il rapporto è sempre stato eccellente, un uomo di calcio che conosce la materia. È chiaro che quando parte una persona dispiace, tuttavia il club ha deciso così. Noi siamo dei professionisti ed il nostro compito è quello di portare la squadra nella categoria superiore. Ad ognuno il proprio mestiere”.

C'è una persona che desideri ringraziare per tutto quello che sei riuscito a realizzare fino ad ora nella tua carriera sportiva?
"Sicuramente i miei genitori. Sia mio padre che mia madre mi hanno sempre insegnato le giuste regole della vita, a credere sempre in me stesso ed a lottare sempre per arrivare dove io ho sempre voluto".

Foto d'apertura: Ti-Press/Davide Agosta
 

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