Cerca e trova immobili

Montali"Hanno tolto qualcosa anche all'Inter"

03.05.10 - 10:24
"Credo che ieri i piu' imbarazzati siano stati i nerazzurri".
None
"Hanno tolto qualcosa anche all'Inter"
"Credo che ieri i piu' imbarazzati siano stati i nerazzurri".
SPORT: Risultati e classifiche

"È un problema di cultura sportiva che va risolto dalle istituzioni". Parole fortissime quelle che Gian Paolo Montali, dirigente della Roma, ha dichiarato a Radio Anch'io Sport. Si torna sul tifo che nel posticipo all'Olimpico ha visto i laziali esultare per i gol dei nerazzurri. Striscioni, applausi e cori che per il dirigente giallorosso hanno scritto "una delle pagine più brutte dello sport".

"Bisogna indignarsi per quello che è successo all'Olimpico. Credo che i più imbarazzati siano stati i giocatori dell'Inter, l'allenatore e il presidente. È stata una delle pagine più brutte del calcio in generale. Il calcio è uno sport leader in questo paese e deve essere un esempio", commenta ai microfoni della trasmissione radiofonica.

Si torna alle dichiarazioni del post gara. "Vedere l'Inter, così forte e nobile, giocare in quelle condizione è imbarazzante", ribadisce. "Hanno tolto qualcosa a loro. Se la Lazio avesse giocato a calcio, avrebbe perso lo stesso perché l'Inter è più forte. La prima difesa è a favore dei nerazzurri. Vanno a Madrid a giocare una finale di Champions, hanno fatto una stagione straordinaria, con partite epiche e mercoledì si giocano un'altra finale. Lo dico a tutela della nobiltà della squadra". Anche le parole di Rosella Sensi vanno in questo senso, dice Montali che insiste perché non si dimentichi in fretta il clima dell'Olimpico.

"È un precedente bruttissimo. Vorrei sentire ora le personalità dello sport perché oggi il calcio è condizionato da elementi esterni che non hanno niente a che fare con lo sport. Il mondo dello sport è da listare a lutto". Parole forti, fortissime anche in vista della finale di Coppa Italia di mercoledì tra Roma e Inter: "Qualunque sia il risultato, noi riconosceremo il loro valore", dichiara.

A riprova cita il match di sabato al Tardini: "Anche il Parma non aveva motivazioni, ma ha dato prova di furore agonistico, ha onorato il mondo del calcio".

Le soluzioni dovrebbero arrivare dalle istituzioni, chiamate in causa da Montali, come perno da cui far partire il cambiamento. "Servono degli interventi a livelli istituzionali per limare l'odio, così si creano nuove fazioni. Anche con gli stadi di proprietà non si risolverà il problema. Bisogna bandire da questo mondo l'odio verso gli avversari. Tutti parlano di cambiamento, ma nessuno non lo vuole fare", continua "Si ha paura di cambiare, mentre il calcio deve aver paura di essere uguale ad adesso. Oggi tocca a noi, domani toccherà ad altri. La Lega Calcio, le federazioni e anche il Coni devono intervenire: l'interesse dello sport va tutelato".

"Con la contemporaneità si sarebbe giocato in un altro clima", sottolinea prima di tornare al gesto di Totti nel dopo derby. "Totti è un patrimonio del calcio italiano, il gesto era verso i propri tifosi, non contro qualcosa o qualcuno. Mi preoccupa però il clima di questa città in prospettiva futura. Immagino il prossimo derby e i problemi che potranno esserci. Dobbiamo concentrarci sull'aspetto tecnico prima di tutto. Se i tifosi vedono che la squadra dà il 100% anche senza risultati, c'è sempre il supporto. I nostri tifosi oggi hanno capito che la Roma sta dando tutto. Abbiamo dato l'esempio di cosa vuol dire fare sport".


Datasport

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE