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ATTUALITÀ SETTIMANALEQuando i mercati vanno alle urne

28.04.17 - 17:59
EFG Equity & Fund Analysis
Keystone
Quando i mercati vanno alle urne
EFG Equity & Fund Analysis

In occasione dei più recenti appuntamenti elettorali d’importanza geopolitica rilevanti per i mercati finanziari, abbiamo osservato delle analogie che ci permettono di avanzare alcune ipotesi per abbozzare il percorso di entrata nel mese di maggio.

Ci riferiamo in particolare al voto sulla Brexit dello scorso giugno e alle elezioni presidenziali americane, provando a identificare alcune dinamiche che potrebbero guidare i mercati finanziari contestualmente alle elezioni presidenziali francesi.

Entrambi i precedenti eventi hanno caratterizzato i due più recenti picchi di volatilità della borsa svizzera: il più elevato è stato il picco di 21.46 corrispondente all’avvicinamento incerto alla Brexit, ma in quell’occasione, lo sviluppo della volatilità non aveva destato troppa attenzione in quanto l’SMI era reduce da quattro precedenti episodi di ben maggiore impatto che avevano oltrepassato il livello storico di 30 nell’arco dei precedenti 18 mesi. L’avvicinamento all’elezione americana è stato più controllato, disegnando un’accelerazione visibile ma non destabilizzante. La traiettoria attuale ha prodotto un vistoso rialzo, tuttavia, l’esito apparentemente propizio all’europeista Macron ha immediatamente generato il movimento inverso.

Non è quindi una coincidenza che con la percezione di una vittoria di Macron, l’Euro si sia rafforzato, dando una boccata d’ossigeno al segmento delle piccole e medie capitalizzazioni svizzere. Proprio l’analisi di questo segmento ci permette di identificare come il loro rapporto con l’indice principale SMI, che dal 2015 è chiaramente in loro favore, abbia avuto le due correzioni più significative dopo i risultati contro pronostico dei voti in US e US, mentre ha solamente abbozzato un movimento contrario alla tendenza tuttora favorevole durante poche sessioni precedenti il voto in Francia.

Il risultato del primo turno elettorale ha avuto il merito di togliere dalla tavola, almeno provvisoriamente, molta dell’incertezza che aveva caratterizzato l’approccio alla scadenza del voto, uno dei motivi principali per la performance mensile dell’SMI, fino ad allora negativa. La bipolarità dell’esito, con un secondo turno che vede opposti il candidato più in sintonia con il libero mercato e la più protezionista, nasconde tuttavia alcuni rischi che il mercato non sta in questo momento scontando con la dovuta prudenza: memori delle errate previsioni in occasione del voto sulla Brexit e nell’elezione presidenziale americana, preferiamo raccomandare prudenza prima di aprire nuove posizioni azionarie in quanto il tasso di partecipazione al voto in diverse aree geografiche francesi potrebbe spostare significativamente l’ago della bilancia.

Ricordiamo infine che gli inattesi esiti delle urne hanno destabilizzato il mercato azionario svizzero solamente per breve tempo, e nelle due occasioni menzionate, il listino si è prontamente ripreso dopo un primo momento di esitazione. L’SMI ha però già anticipato il suo potenziale di apprezzamento a breve con una settimana molto positiva e riteniamo che nell’immediato, pur sussistendo delle condizioni propizie all’investimento azionario, sia tatticamente preferibile attendere qualche presa di utili sperando di poter beneficiare in seguito di un contesto più favorevole.

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