Giancarlo Nava, ex direttore di scuola media
Nella mia attività scolastica ho spesso ascoltato con interesse le critiche di docenti e genitori sulle difficoltà degli allievi nel passaggio dalla scuola elementare alla media. Ingiustamente erano (e forse lo sono ancora) i docenti ad essere bersaglio delle critiche e non le loro condizioni di lavoro.
Nel difendere i docenti di scuola elementare mi sono più volte chiesto se le strutture erano adeguate per tutti, soprattutto per gli allevi più deboli o per i genitori occupati da necessità economiche. Classi troppo numerose, mancanza di strutture di accoglienza, mancanza di mense e di doposcuola sono carenze pagate ancora oggi da chi è già economicamente svantaggiato.
Alle medie ho visto troppo spesso allievi con la chiave di casa al collo, doversi occupare mattino, mezzogiorno e sera dei loro fratellini per l’assenza dei genitori.
Una triste realtà che fa a pugni con i diritti dei bambini più volte declamati da tutti.
Ricordiamoci di queste situazioni quando andremo a votare a favore delle nostre scuole comunali. È un investimento sull’arco di 5 anni, modesto, ma necessario per migliorare la nostra scuola. È importante la diminuzione del numero di allievi per classe, ma ancora più importante è la generalizzazione delle strutture extrascolastiche per dare a tutti gli allievi le medesime opportunità.
La scuole dell’infanzia a orario prolungato permetterebbero ai genitori meno abbienti che lavorano di evitare gli stress e i sensi di colpa sapendo i loro figli al sicuro.
Lo stesso discorso vale per le mense e i doposcuola la cui generalizzazione renderebbe giustizia a tutte le regioni del Cantone. Non è infatti più tollerabile che solo pochi Comuni abbiano questi servizi.
E la tipologia dei nostri allievi rende sempre più necessario un appoggio scolastico per i più deboli, con problemi di comportamento o di lingua.
La forza di un Paese è misurabile anche dalla qualità della formazione e dell’istruzione. Il danaro speso per l’educazione è un investimento per il futuro.
Andiamo quindi con coraggio a dire sì all’iniziativa “Aiutiamo le scuole comunali”.