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L'OSPITEGli esperti dell’integrazione professionale sono favorevoli al salario minimo legale!

02.05.14 - 12:20
di Soccorso operaio svizzero
Foto Ti Press
Gli esperti dell’integrazione professionale sono favorevoli al salario minimo legale!
di Soccorso operaio svizzero

La rete del SOS, composta da dieci associazioni regionali attive a 360 gradi nel campo dell’integrazione professionale, sostiene l’iniziativa sui salari minimi. Il salario minimo è uno strumento opportuno per garantire a tutti un reddito equo. Più precisamente, il salario dovrebbe permettere a ogni lavoratore di vivere e mantenere una famiglia.

Il salario minimo è inoltre un mezzo eccellente per valorizzare la formazione professionale. È scandaloso che una persona che ha investito tre o quattro anni in un tirocinio, percepisca poi un salario che non basta nemmeno per vivere. Formarsi deve valere la pena e consentire buone possibilità di guadagno.

 

Il SOS confuta poi l’argomentazione degli oppositori all’iniziativa secondo cui il salario minimo indurrebbe i giovani a rinunciare alla formazione a favore di posti di lavoro non qualificati. Si tratta di un’affermazione lontana dalla realtà: il SOS ha constatato che i giovani partecipanti ai numerosi programmi d’integrazione, che di norma presentano quote di riuscita elevate, sono assolutamente consapevoli del valore di una buona formazione e, in genere, estremamente motivati a perfezionarla, anche se per farlo devono rinunciare del tutto al salario o accettarne uno da apprendisti molto basso. Se i giovani mirassero soprattutto al guadagno immediato, come sembrano credere gli oppositori, la maggior parte di loro rinuncerebbe già oggi a una formazione per intraprendere attività non qualificate che, in alcuni casi, permettono di guadagnare più di 4000 franchi al mese.

 

Il SOS plaude inoltre al testo ben ponderato dell’iniziativa, che lascia al legislatore la possibilità di adeguare il salario minimo in determinate circostanze come, ad esempio, nel caso del «mercato del lavoro secondario» o delle imprese sociali. Il SOS conduce diversi programmi d’integrazione rivolti a persone con capacità lavorativa limitata ed è convinto che l’iniziativa non ostacolerà l’accesso di costoro al mercato del lavoro.

 

Infine, il SOS, in qualità di parte sociale avente sottoscritto un CCL che disciplina una molteplicità di aspetti quali l’orario di lavoro, la formazione continua, la partecipazione del personale o la protezione dal licenziamento, non considera in alcun modo l’iniziativa come una minaccia al partenariato. Al contrario: incoraggiando la conclusione di contratti collettivi di lavoro, essa rappresenta piuttosto un utile supporto!

 

di SOS - Soccorso operaio svizzero

 

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