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L'OSPITEAscona: NO all'ampliamento della zona edificabile sul delta della Maggia!

13.06.12 - 11:05
Il Consiglio direttivo della STAN
Foto Ti-Press Gabriele Putzu
Ascona: NO all'ampliamento della zona edificabile sul delta della Maggia!
Il Consiglio direttivo della STAN

I cittadini e le cittadine di Ascona si recheranno alle urne il 17 giugno prossimo per esprimersi su una modifica del Piano Regolatore comunale che prevede la messa in zona edificabile di ca. 15'000 mq di terreno agricolo della Terreni alla Maggia S.A.. La STAN invita la popolazione asconese a respingere questa proposta, perché in tutto il Cantone e anche ad Ascona le superfici edificabili sono largamente in esubero rispetto al prevedibile utilizzo nei prossimi 10 o 20 anni, percui non vi è alcun bisogno di allargare ulteriormente la zona edificabile. La salvaguardia rigorosa del territorio agricolo, in specie quello pregiato (zone SAC o comunque facilmente sfruttabili sia per la campicoltura che per la foraggicoltura), è indispensabile se vogliamo salvare un’agricoltura vitale, e questo soprattutto nei fondovalli e nei pressi dei centri urbani dove maggiore è la pressione per altre utilizzazioni del territorio. La salvaguardia del territorio agricolo significa poi contemporaneamente pure salvaguardia del paesaggio e di spazi naturali aperti, e rappresenta un’esigenza irrinunciabile pure per l’attrattività turistica del nostro Cantone. È inoltre importante evitare di creare un precedente che relativizzerebbe la salvaguardia del territorio agricolo; occorre un segnale chiaro contro una progressiva cementificazione una fetta dopo l’altra del territorio agricolo cantonale (nel caso specifico in particolare quello del delta della Maggia: il Municipio di Locarno attende solo che passi questo azzonamento per andare alla carica pure esso contro le residue zone agricole sotto la sua giurisdizione…). Perdipiù nella revisione generale del P.R. recentemente adottata dal Consiglio comunale di Ascona, accanto all’azzonamento del terreno agricolo in questione contro cui è stato promosso il referendum, sono stati decisi altri ampliamenti delle superfici utili lorde edificabili (per es. portando da R3 a R5 alcune zone); quindi il restringimento della zona agricola sul delta della Maggia a maggior ragione non si giustifica.

In linea generale occorre rammentarsi pure di un antefatto storico: gran parte di questi terreni sul delta (non quello su cui si vota il 17 giugno che venne acquistato più tardi) vennero acquisiti nel 1942 (tramite la Terreni alla Maggia S.A.) dalla ditta Bührle: l’acquisto non fu un casuale o disinteressato amore all’agricoltura di questa industria, ma il risultato di una precisa volontà politica: l’autorità federale – di fronte alle richieste di varie parti politiche di tassare i “profitti di guerra” di alcune industrie che fiorivano vistosamente nelle ben note ristrettezze di quei tempi – decise, anziché istituire una tassa, di indurre tali industrie a investire nell’agricoltura nazionale, nelle bonifiche fondiarie, nella creazione di aziende agricole modello, come appunto divenne la SA della Bührle sul delta. Pur essendo ovviamente cambiati i tempi, sarebbe quindi malvenuto che quella provvida decisione dei tempi del Piano Wahlen si trasformasse oggi in una lucrosa speculazione immobiliare.

Analizziamo le ragioni addotte dai favorevoli per questa modifica di Piano Regolatore. Il Municipio cita come motivo di questo azzonamento l’interesse della proprietaria a poter fare con i proventi dell’operazione immobiliare in questione degli investimenti nella propria azienda agricola e soprattutto nel settore alberghiero (essa è infatti proprietaria dell’albergo Castello del Sole); parimenti il Municipio del Borgo asserisce che favorire tali investimenti sarebbe nel precipuo interesse di Ascona in quanto Comune a vocazione turistica.
Queste ragioni non possono essere ritenute sufficienti a giustificare una deroga a una legge cantonale, che per definizione è preminente su considerazioni di interesse privato o comunale. Infatti le argomentazioni sopra accennate attengono a interessi pecuniari privati; se si giustificasse una diminuzione del territorio agricolo per tali motivi, non la si potrebbe praticamente più rifiutare in nessun altro caso, motivo per cui la legge verrebbe completamente vanificata.

Perdipiù si tratta di aree SAC, cioè aree agricole pregiate adatte all’avvicendamento colturale, che sono comprese in un catasto cantonale (imposto dalla Confederazione) che nel Cantone Ticino annovera 3500 ha di superfici….che faticano però ad essere consolidate e sancite nelle pianificazioni comunali. Inoltre, secondo la legislazione vigente una sottrazione di terreno agricolo è fattibile solo se vi è un chiaro interesse pubblico (per es. per approntare infrastrutture pubbliche) e se essa è rigorosamente necessaria (per es. quando il proprietario o l’ente pubblico non possano realisticamente costruire altrove una struttura di cui abbisognano). Né l’una né l’altra di queste condizioni è data nel caso che ci occupa. Il Comune di Ascona non può certo far valere un interesse pubblico alla lottizzazione di questo terreno privato, perché il Borgo  non ha una necessità impellente di superfici edificabili, prevedendo il P.R. vigente una contenibilità teorica di quasi 20'000 unità abitative, laddove la popolazione residente non arriva nemmeno ai 6000 abitanti (12'000 se comprendiamo pure i letti turistici). Ma occorre dire che nemmeno l’argomento addotto dalla proprietaria è pertinente: non solo esso non sarebbe sufficiente a norma di legge per giustificare una diminuzione di terreno agricolo, ma è pure smentito dal fatto che la Terreni alla Maggia S.A. possiede sul territorio di Ascona altri terreni edificabili: per es. 3 particelle a lago per complessivi quasi 25mila mq, che sono, dedotti i vincoli sulla distanza dal lago ecc., in buona parte edificabili. Un ulteriore terreno edificabile è stato invece recentemente venduto dalla stessa a un promotore immobiliare. Non appare dunque così evidente che essa abbia bisogno di lottizzare il terreno agricolo oggetto della modifica di P.R. per finanziare gli investimenti nella propria struttura alberghiera….

Per questi motivi secondo la STAN, indipendentemente da cosa decideranno i cittadini di Ascona, il Cantone non potrebbe e non dovrebbe in ogni caso concedere la sottrazione di questa importante porzione di territorio agricolo.

Giova rammentare altresì che la Legge sulla conservazione del territorio agricolo prescrive giustamente che il compenso per ogni superficie agricola sottratta deve essere in primo luogo una superficie sostitutiva; solo quando ciò non sia manifestamente possibile nella stessa regione è ammesso il compenso finanziario (che nel caso specifico la proprietaria, et pour cause!, si è impegnata a sostenere per intero: si tratta di poco più di 400'000.- franchi, una inezia in confronto al vantaggio finanziario che essa trarrà dall’operazione).

La proprietaria è scesa in campo direttamente nella campagna, negando la qualifica di “cementificazione” data dai referendisti all’operazione e vantando la correttezza del proprio agire in 70 anni di attività in quel di Ascona e il proprio comportamento sempre rispettoso dell’ambiente naturale. Per quanto ci riguarda rispettiamo la Terreni alla Maggia S.A.; la sua correttezza e il suo buon lavoro non sono a nostro parere in discussione, ma questo non le dà di per sé diritto a far diventare edificabile una parte dei propri terreni agricoli. Se tutti i proprietari di fondi che hanno operato bene e correttamente dovessero avere diritto a far diventare edificabili i propri terreni….non sussisterebbe più alcun terreno agricolo in tutta la Svizzera!

La STAN invita quindi la cittadinanza di Ascona a voler respingere la modifica di P.R. sulla quale essa è chiamata a votare.

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