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L'OSPITEPiù tasse per finanziare nuove strade? I Verdi dicono NO!

25.07.11 - 11:25
I Verdi del Ticino
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Più tasse per finanziare nuove strade? I Verdi dicono NO!
I Verdi del Ticino

I Verdi sono contrari alla creazione di un “Fondo infrastrutturale regionale” per finanziare le opere infrastrutturali previste per l’agglomerato Luganese. Inoltre, l’attuale versione del Programma d’agglomerato (PAL2) non affronta le molte critiche portate dalla Confederazione che vanno a comporre un giudizio fondamentalmente negativo del piano dei trasporti. Invece di puntare finalmente sui trasporti pubblici e la mobilità sostenibile, il PAL persevera nella costruzione di nuove strade, peggiorando di fatto la situazione con una politica vecchia e miope. Questa, in sintesi, la presa di posizione dei Verdi alla consultazione avviata dalla Commissione regionale dei trasporti.

Il PAL 1 e le critiche di Berna - Ormai da molti anni si lavora al Piano dei trasporti del Luganese. Tuttavia, finora, si è visto ben poco di concreto salvo qualche allargamento stradale, la realizzazione della nuova galleria stradale Vedeggio – Cassarate. Oltre a ciò vi è stato un oggettivo miglioramento dei trasporti pubblici, purtroppo ancora insufficiente. Le misure accompagnatorie previste sono invece in ritardo. I posteggi in centro città sono aumentati di fatto attirando nuovo traffico. La rete ciclabile è inesistente, tranne alcuni tratti isolati e incompleti, inaugurati e velocemente abbandonati. Addirittura, un breve tratto del percorso ciclabile “La via dei laghi” è paradossalmente vietato alle biciclette!

Anche a causa di questa situazione, la Confederazione, aveva pesantemente criticato la prima versione del Programma d’agglomerato (PAL1). Essa, infatti, nel suo rapporto del 2007 affermava fra l’altro che:
• L’esame del rapporto costi/benefici non ottiene un risultato molto positivo, tanto che la Confederazione ha deciso di concedere solo il tasso minimo dei contributi federali (30%).
• La strategia globale di gestione della rete di trasporti pubblici è ancora troppo poco sviluppata. Si segnala ad esempio la mancanza di estensioni transfrontaliere del sistema dei trasporti pubblici, la mancanza di misure accompagnatorie sulla rete stradale (moderazione del traffico volta a favorire il sistema tram]treno) oppure la realizzazione di misure controproducenti.
• “Nonostante i potenziamenti importanti dell’offerta di trasporto pubblico, è mantenuto il principio (che la Confederazione giudica negativamente!) dell’accessibilità della corona suburbana al traffico individuale motorizzato (impianti P+R)”.
• “Il potenziale di modifica della ripartizione modale a favore dei trasporti pubblici, connesso alla prossima apertura della galleria Vedeggio]Cassarate, potrebbe essere sfruttato meglio riducendo la permeabilità stradale nel perimetro centro]stazione di Lugano”.
• “Il progetto prevede poche misure di riqualifica viaria nei nuclei urbani e quelle poche non sono precisate a sufficienza”.
• “A parte i quartieri situati al centro dell’agglomerato, il programma non permette di diminuire sostanzialmente il carico veicolare (solo ]2% delle prestazioni del traffico motorizzato privato secondo le modellizzazioni)”.

Nel nuovo documento ora in consultazione queste critiche, che i Verdi condividono appieno, non vengono minimamente affrontate. Le uniche novità previste sono l’estensione del perimetro dell’agglomerato a tutti i 55 comuni del Luganese (da Monteceneri fino a Collina d’oro) e la creazione di un fondo di finanziamento regionale. Non vi è invece traccia di un mutamento delle strategie di pianificazione della mobilità che sia volto a privilegiare, finalmente, una mobilità sostenibile a favore dei trasporti pubblici e della mobilità lenta. Vengono sempre e ancora proposti gli stessi ampliamenti della rete viaria, con la solita scusa di rendere più fluido il traffico.

La creazione di un Fondo infrastrutturale regionale - Il PAL 2, ora posto in consultazione, propone di creare un proprio fondo infrastrutturale regionale con l’obiettivo di anticipare gli interventi previsti e di poter procedere in maniera ancora più autonoma con la pianificazione. Questi interventi, tuttavia, al momento non sono specificati. Secondo la proposta contenuta nel documento tutti i 55 comuni del Luganese dovrebbero partecipare al fondo. Apparentemente, le risorse potrebbero venir trovate incrementando il moltiplicatore in media di 1 punto.
I Verdi hanno il forte sospetto che l’unico obiettivo di questo Fondo sia finanziare le misure stradali contestate da Berna e trovare altre vie per compensare i minori contributi che verranno erogati dalla Confederazione.

Per i Verdi non è accettabile l’ipotesi d’aumentare il moltiplicatore dei comuni di 1 punto per finanziare la creazione di un fondo senza indicare con precisione a cosa serviranno i soldi e quali benefici concreti ne avranno i singoli comuni. In un momento in cui tutti i partiti parlano di riduzione delle imposte, è assurdo proporre un aggravio fiscale per realizzare nuove strade e aumentare il traffico e i relativi ingorghi. Infine la creazione di questo fondo solleva anche un problema di partecipazione e democrazia nelle decisioni di utilizzo dello stesso. Il fondo, infatti, verrebbe gestito dal neonato “Ente regionale per lo sviluppo del Luganese” in cui i comuni sono rappresentati in maniera proporzionale alla “popolazione finanziaria”. Ne consegue che la città di Lugano, insieme ad altri pochi comuni, saranno in grado d’imporre le proprie decisioni esautorando i diversi consigli comunali dalla possibilità di decidere e giudicare quali interventi realizzare sul proprio territorio. Ci troveremmo quindi nell’assurda situazione che i comuni più piccoli e poveri, si vedranno costretti ad aumentare il moltiplicatore per finanziare un fondo che prevede la realizzazione di opere sulle quali non hanno possibilità di decisione.

Priorità al sistema tram]treno - Per i Verdi la realizzazione del sistema tram-treno è prioritaria. Essa è l’unica soluzione concreta per risolvere i problemi di mobilità nel Luganese e deve essere concretizzata al più presto e prima di eventuali altre misure viarie. Il PAL2 va invece nella direzione opposta. La progettazione e la realizzazione di nuove strade è molto più avanzata della progettazione del sistema tram]treno, previsto solo nelle fasi B (2015 – 2018: navetta Molinazzo – Centro, in pratica una navetta fra un posteggio e il centro città) e C (2023 – 2026: Cornaredo ] Centro – Pian Scairolo; Collegamento FLP con Manno – Lamone). Il progetto tram]treno inoltre non è neppure portato avanti nel suo insieme, ma “a pezzi”: alcune tratte del sistema tram ] treno sono ad un livello pianificatorio più avanzato rispetto ad altre per le
quali deve essere ancora realizzato uno studio di fattibilità. Questa strategia è inefficace e non coerente con le intenzioni conclamate finora e ribadite anche nei presenti documenti.

In conclusione, allo stato attuale, il PAL 2 non incontra il nostro consenso. Il programma d’agglomerato, così come elaborato attualmente, è sostanzialmente un piano della mobilità privata e dell’espansione edilizia, figlio delle politiche dei decenni passati e che poco ha in comune con gli obiettivi della politica federale degli agglomerati. I Verdi auspicano che si lavori immediatamente per migliorare il PAL 2, riorientandolo versi i trasporti pubblici e la riduzione del traffico, soli strumenti che possono garantire il diritto dei cittadini a una maggiore qualità di vita e ad un’aria migliore.

Foto Ti-Press Benedetto Galli

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