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GERMANO MATTEILupo in Ticino, lettera a Simonetta Sommaruga

04.08.22 - 06:50
Germano Mattei, co-presidente Associazione Svizzera per la protezione del Territorio dai Grandi Predatori
Depositphotos (waitandshoot)
Lupo in Ticino, lettera a Simonetta Sommaruga
Germano Mattei, co-presidente Associazione Svizzera per la protezione del Territorio dai Grandi Predatori

Gentile signora Consigliera Federale Simonetta Sommaruga,
mi riferisco all’articolo pubblicato quasi due mesi or sono su Ticinonline e alla disastrosa situazione a fronte delle continue predazioni da lupo in Ticino e in Svizzera.

Mai come in questa stagione vi sono stati tanti avvistamenti e predazioni da lupi in Svizzera. Lei signora Consigliera federale davanti al Consiglio Nazionale a marzo ha dichiarato che in Svizzera è accertato un aumento annuo del 30% e che a quel giorno almeno 150 lupi erano presenti sul territorio nazionale. Sicuramente oggi sono molti di più considerate le cucciolate intervenute. Cinque Cantoni - Grigioni, Uri, Vallese, Vaud e Glarona - hanno decretato in questi ultimi giorni degli abbattimenti. Alcuni di questi prelievi sono già avvenuti.  Il cantone Ticino, nonostante decine e decine di predazioni, nessun abbattimento decretato, situazione che fa imbestialire allevatori, alpigiani e le popolazioni delle Regioni di montagna. Il BAFU dal 11 giugno è stato incaricato dal Cantone Ticino di gestire la preoccupante situazione di Cerentino. Nulla, a nostra conoscenza, è stato fatto in quasi due mesi. Inaudito! Proprio questa mattina il Cantone ha diramato un allarme sull’Alpe di Pian Crosch, proprio sopra Cerentino. 

Signora Consigliera Federale, 
la ringrazio per la sua lettera del 7 luglio e della dichiarata preoccupazione del Consiglio Federale di cui mi fa parte, ma deve rendersi conto che la situazione in Ticino e sulle Alpi Svizzere è attualmente completamente fuori controllo, drammatica oso affermare. Lei, il Consiglio Federale e suoi funzionari stanno tirando in giro coloro che lavorano e gestiscono, con grande fatica, il territorio, coloro che allevano animali da reddito, ovini e caprini in particolare. 

La situazione, a un terzo del periodo d’alpeggio, è insopportabile, avvilente, psicologicamente oppressiva. 
Necessitano misure immediate, celeri modifiche di regolamentazioni obsolete e di misure di protezione inapplicabili. Necessità decidere immediatamente sull’abbattimento che fu decretato per Cerentino, è necessario senza mezzi termini un decreto federale urgente sulla regolazione dei lupi e delle mute. 
Nel territorio numerose persone, oneste e lavoratrici, sono pronte a prendere misure di autodifesa nel caso che Voi detentori del potere non sapete, o non volete, agire. 

Signora Consigliera federale, 
Non è più tempo di tergiversare, bisogna agire subito ancora in questi giorni. Demandare misure al 2023 o al 2024 sarà troppo tardi. Vi è pure un problema transfrontaliero di migrazione di lupi che richiede l’intervento del Dipartimento degli Esteri che ci legge in copia. Oltre 900 lupi sono alle frontiere dell’arco alpino dalla Slovenia alla Francia e il Ticino, i Grigioni e il Vallese, per esempio, ne sta facendo pesantemente le spese!

Mi scuso se ancora una volta sono a contattarla direttamente. Con i miei Colleghi dell’Associazione mantello svizzera sono preoccupato per il futuro del settore rurale e della pastorizia. La invito a visitare le nostre regioni e Valli di montagna. Vedere di persona situazioni indicibili e parlare con gli allevatori toccati dalle predazioni, anche in situazioni di perfetta protezione. Noi siamo pronti ad accompagnarla, attendiamo un suo cenno. 
Nell’attesa di misure immediate e tempestive, asteniamoci dalle tirate in giro, sentitamente la saluto cordialmente.

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