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OspiteRafforziamo la democrazia: NO alla legge sui media!

24.01.22 - 22:00
Diego Baratti, Presidente Giovani UDC, Municipale di Ponte Capriasca
Tipress
Rafforziamo la democrazia: NO alla legge sui media!
Diego Baratti, Presidente Giovani UDC, Municipale di Ponte Capriasca

Quale è il ruolo dei media in una democrazia? Quello di garantire ai cittadini un’informazione di qualità, neutrale ed indipendente per permettere a tutti di esprimere al meglio il voto. Ma i media hanno anche un ruolo di controllo, verso le istituzioni, i politici e i funzionari. Infatti, grazie ai media spesso l’opinione pubblica viene a conoscenza di comportamento dello Stato o dei suoi rappresentanti poco legali o ingiusti, e grazie alla pressione che questi esercitano, la classe politica si mobilita per cambiare le cose.

Ora, è risaputo che da qualche tempo i cosiddetti media classici sono un po’ in difficoltà, con una costante diminuzione dei lettori di giornali cartacei e di spettatori televisivi. Per questo, il Consiglio Federale e il Parlamento hanno pensato bene di regalare annualmente 178 milioni di franchi a questi gruppi mediatici, per garantire una informazione di qualità e salvaguardare in questo modo la pluralità dei media e la democrazia. Questo ragionamento lineare, però, fa acqua da tutte le parti: in primis, perché questi gruppi mediatici ottengono già annualmente utili milionari, che non hanno dunque bisogno di questo denaro. In secondo luogo, andrebbe minata l’indipendenza degli stessi media. Come potrebbe un giornalista scrivere un articolo critico nei confronti dello Stato, se questo minaccia come ritorsione di togliere milioni di sovvenzione al suo giornale? La funzione di controllo dei media nei confronti delle istituzioni sarebbe così minata dagli interessi di tipo finanziario. Infine, la legge andrà a vantaggio e rafforzerà solo i grandi monopoli già esistenti, non andando così a rafforzare la pluralità dei media, ma se caso ad indebolirla: infatti, i media online e gratuiti, nonché i piccoli editori rimarranno esclusi dal sostegno finanziario, e per i nuovi media innovativi sarà sempre più difficile entrare nel mercato controllato dai sempre più grandi e potenti gruppi mediatici. E sapete perché i giornali locali non riceveranno nulla dalla nuova legge? Beh, citando l’autorevole Kurt Zimmermann, semplicemente perché il più grande editore del ramo è Cristoph Blocher, e non lo si voleva sostenere.

La legge sui media è una legge mal fatta, illiberale e che mina la nostra democrazia: la Svizzera ha bisogno di tanti, diversi media, con opinioni, sensibilità, criticità diverse tra loro, e indipendenti e senza nessun legame finanziario con lo Stato. I media devono riuscire a vendere il loro prodotto da soli, facendo capire alla popolazione quanto preziosa sia l’informazione, senza l’intervento dello Stato a cui potrebbe venire l’acquolina in bocca, arrivando magari in futuro a dettarene pure l’agenda giornalistica. Per citare l’NZZ: anche i soldi dello Stato hanno un prezzo.

Il prossimo 13 febbraio, rafforziamo la democrazia Svizzera, e votiamo NO alla Legge sui Media.

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