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L'OSPITEPer una pianificazione ospedaliera virtuosa

15.01.19 - 22:46
Dr.med. Pereira Mestre Ricardo, spec. Medicina interna e oncologia, Candidato PLR al Gran Consiglio
Per una pianificazione ospedaliera virtuosa
Dr.med. Pereira Mestre Ricardo, spec. Medicina interna e oncologia, Candidato PLR al Gran Consiglio

La pianificazione ospedaliera è un esercizio molto complesso, determinato da esigenze medico-organizzative della nostra sanità, ma anche da esigenze politiche.

Queste esigenze sono quelle di garantire eguali diritti di accesso alle cure di qualità, specialistiche e di prossimità a tutti i cittadini. Si tratta di assicurare che ogni paziente riceva le migliori cure in Ticino, idealmente più vicino possibile al proprio domicilio e ai propri cari. È fondamentale che sia considerato unico e non un numero, che sia considerato una persona con problemi che non si limitano alla singola patologia, ma che si inseriscono in un concetto più ampio bio-psico-sociale, indipendentemente dal reparto nel quale sia ricoverato.

Queste, e solo queste, con il cittadino (in particolare il malato) al centro degli interessi rappresentano una pianificazione ospedaliera virtuosa.

Come medico specializzato in medicina interna generale ho compreso l’importanza del medico curante nella presa a carico bio-psico-sociale e questo ruolo va difeso con determinazione da una crescente pressione da parte delle casse malattia e dalle imposizioni del Consiglio Federale che sempre più cercano di interferire nella presa a carico dei pazienti, tentando di imporre dei processi di economia di scala ben distanti dalla realtà e rischiando di peggiorare drammaticamente le cure di base, già oggi in difficoltà.

Come medico oncologo ho capito che non posso essere solo uno specialista che si occupa di curare il tumore, ma che sono chiamato a curare a 360° il mio paziente, in una stretta collaborazione con altri specialisti, con il medico curante e con il paziente e la sua famiglia in una alleanza terapeutica tanto difficile da raggiungere quanto fondamentale per una buona cura.

La politica deve agevolare questa alleanza, creando le migliori condizioni possibili per favorire uno sviluppo più umano della medicina.

Per questo, come medico e non come politico, ho deciso di candidarmi al Gran Consiglio. Credo che rappresentare il popolo in questo contesto rappresenti un’opportunità per essere un medico migliore che dopo essersi preso cura dei propri pazienti con tutto il cuore, ancora trova la forza per difenderli di fronte alla politica oggi sempre più mossa da interessi economici e meno da obiettivi di qualità di cura.

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