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L'OSPITERotonde semafori, rischi e alternative

14.12.18 - 08:08
Bruno Storni, Deputato al Gran Consiglio, Presidente ATA-SI
Tipress
Rotonde semafori, rischi e alternative
Bruno Storni, Deputato al Gran Consiglio, Presidente ATA-SI

Tentar non nuoce dicono i fautori dei semafori a Cadenazzo Contone, confermando che la sostituzione di rotonde con semafori non garantisce affatto un aumento del flusso o della capacità della strada.

Ma già che si parla di rischi parliamo del rischio sicurezza stradale che gli incroci hanno per rapporto alle rotonde.

Tanto per ricordare che la diffusione generalizzata di rotatorie al posto di incroci semaforizzati o meno ha contribuito a ridurre drasticamente l’incidentalità di questi punti, dai semplici tamponamenti senza ferimenti agli incidenti più gravi ad esito letale.

Nel rapporto MEVISA dell’UPI, le rotonde figurano, con le zone 30, zone incontro, corsie ciclabili e i limiti di velocità, tra le misure più usate e utili per migliorare la sicurezza stradale.

Innumerevoli studi e verifiche effettuati da diversi ricercatori, in diversi stati che hanno paragonato l'incidentalità nelle rotatorie con l'incidentalità degli incroci da queste rimpiazzate, ne cito solo alcuni

Uno studio del 2001 dell' IIHS americano «Insurance Institute for Highway Safety» ha documentato che nelle rotatorie avvengono 80% incidenti in meno rispetto ai tradizionali incroci con semafori. 

Il Canton Turgovia già nel 2008 ha pubblicato un’analisi su un campione di 6 rotatorie registrando una diminuzione di due terzi e in caso del 100% di incidenti.

La provincia di Treviso ha registrato un dimezzamento dei decessi.

Se ancora non bastasse segnalo che su quella strada un paio di chilometri più a est presso lo svincolo di Camorino abbiamo già un incrocio semaforizzato, classificato dall’USTRA come un HOT SPOT nazionale per livello di incidenti.

Ma se tentar non nuoce, direi che solo per questo aspetto è preferibile non rischiare, perché se non è affatto certo che i semafori miglioreranno i tempi di percorrenza, sicurissimo è invece che gli incidenti aumenteranno, e in un flusso stop e vai semaforizzato i tamponamenti succedono è ti bloccano di nuovo tutto.

Cifre farlocche

Quanto alle cifre e ai numeri ripresentati nel messaggio ma che ora si ammette non  essere corretti, se prima venivano usati per accentuare appunto con numeri di fantasia in forte crescita la gravità del problema e quindi giustificare il tentativo da 3.3 milioni, adesso scoperto l’arcano, si dice che non contano !

Ricordo che nel messaggio si scrive:

“Il traffico aumenta inesorabilmente (2.8% annuo dal 2011 al 2013), fino a raggiungere la saturazione.”

Quando in realtà (Statistiche traffico TI e non versione Storni): dal 2011 al 2017 aumento di 1.65 %, media 0.27%/anno, un decimo di quanto esposto !

Quindi nessun aumento annuo del 2.8% ma concretamente come detto un decimo e recentemente perfino una diminuzione.

Ricordo che anche gli ingegneri del traffico con le simulazioni e le previsioni in Ticino non ne hanno azzeccate molte, anzi a vedere l’ultimo grande progetto da 900 mio, il PVP con la Vedeggio Cassarate, hanno toppato completamente.

La soluzione: il Trasporto pubblico

Ma ritorniamo sul reale, sul concreto, parliamo di vere alternative agli ingorghi, parliamo di trasporto pubblico che già ora un certo contributo lo offre tanto che, come detto, il traffico contrariamente alle ipotesi del messaggio, da qualche anno non aumenta più, trasporto pubblico che da dicembre 2020 con l’apertura della galleria del Ceneri sarà definitivamente la soluzione come possiamo leggere ad esempio nel messaggio del Consiglio di Stato 6606 febbraio 2012

“L'apertura della galleria di base del Ceneri costituisce una pietra miliare anche nell'ambito del servizio ferroviario regionale, in quanto permetterà di dimezzare i tempi di percorrenza tra il Sopra- ed il Sottoceneri.

Di conseguenza sono attesi importanti aumenti dell'utenza, non solo per il traffico nazionale anche per quello all'interno del Ticino. Si prevede in particolare un raddoppio della domanda tra Bellinzona e Locarno (da 4'000 a ca. 8'000 utenti/giorno) e un quadruplicamento della domanda per le relazioni tra il Locarnese ed il Sottoceneri (da 1'400 a ca. 6'000 utenti al giorno).”

Che vuole dire dagli attuali 6’000 si passerà a 14’000 pendolari al giorno sul TILO e conseguente diminuzione del traffico stradale.

Raddoppio binario Contone Gordola in cantiere, già ordinati anche nuovi FLIRT da 500 posti che trasporteranno facilmente 1000 2000 pendolari in più all’ora di adesso, una misura molto ma molto più tangibile dei 100-200 veicoli in più nell’ora di punta che ci si illude di spremere dall’attuale strada comunque già satura, che rimarrà con 14 innesti stradali laterali non semaforizzati, una 50ina di accessi privati o commerci e 6 stazioni di servizio.

Per dare un idea di cosa possa succedere grazie alle dinamiche di un aumento quantitativo e qualitativo del trasporto pubblico abbiamo l’esempio della SBahn di Zurigo inaugurata 28 anni fa e che ha portato ad un triplicamento dell’utenza.

I semafori non sono affatto la soluzione anzi, potrebbero anche portare il contrario a vedere i comportamenti che abbiamo in regime ferma e riparti.

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