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L'OSPITELa Camera di commercio fuori dalla realtà e incapace di leggere la sofferenza della popolazione

22.10.18 - 09:49
ForumAlternativo
La Camera di commercio fuori dalla realtà e incapace di leggere la sofferenza della popolazione
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L’assemblea annuale della Camera di commercio tenutasi negli scorsi giorni offre interessanti spunti di riflessione. In particolare l’intervento del suo presidente, l’imprenditore Glauco Martinetti, che come riportato dai media, ha introdotto il suo discorso ricordando i valori tipicamente svizzeri che avrebbero permesso l’edificazione di un sistema solido e funzionante, alla cui base vi è la libertà economica che unitamente al rispetto del diritto alla proprietà privata permette di garantire la stabilità di un sistema che crea ricchezza e prosperità per la società.
Martinetti ha proseguito il suo ragionamento auspicando un maggior equilibrio nel contesto di regole e controlli che non devono inutilmente ostacolare l’attività imprenditoriale.
Un intervento, quello del presidente della Camera di commercio, che francamente lascia allibiti.

In un contesto come quello attuale caratterizzato dalla precarizzazione delle forme di impiego, da una significativa erosione del potere di acquisto e da una fortissima pressione sui salari che producono esclusione sociale e povertà, affermare che il nostro sistema crei ricchezza e prosperità per la società appare non solo temerario, ma offensivo nei confronti di quelle migliaia e migliaia di persone che faticano ad arrivare alla fine del mese. Impressiona l’incapacità degli ambienti imprenditoriali di leggere la realtà che vivono le persone comuni. 
Per non parlare del fatto che le regole ed i controlli non devono ostacolare l’attività degli imprenditori. E pensare che viviamo in un Cantone dove gli abusi legali e contrattuali imperversano in un mercato del lavoro sempre più fuori controllo come  evidenziato anche dalle statistiche rese note negli scorsi mesi dalla Seco. Con interventi di questo tipo non si fa altro che alimentare la distanza tra i gruppi dirigenti ed i loro referenti politici con il resto della popolazione sempre più in sofferenza e difficoltà.

Come leggere d'altronde l’enorme impatto che in questi giorni e settimane hanno avuto le mobilitazioni sociali andate in scena sul piano nazionale? Pensiamo in particolare alle oltre 20'000 persone scese nelle strade di Berna per rivendicare un principio sacrosanto come quello della parità salariale tra uomo e donna (che proprio gli ambienti padronali continuano a calpestare senza pudore alcuno), o alle imponenti mobilitazioni che hanno investito il settore dell’edilizia con oltre 3'000 operai che hanno manifestato la scorsa settimana prima a Bellinzona e l’indomani a Ginevra, dove la protesta si è addirittura protratta per 2 giorni.

Segnali chiari, inequivocabili, che indicano chiaramente che le lavoratrici ed i lavoratori non ce la fanno più, e che le politiche sostenute dagli imprenditori hanno comportato in questi ultimi anni un chiaro peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone, portando ad un preoccupante impoverimento della nostra società, altro che ricchezza e prosperità come incautamente  affermato da Martinetti.

Considerato che sia sul piano politico, che su quello imprenditoriale, non vi è alcuna intenzione di modificare le politiche che hanno reso gli imprenditori sempre più ricchi ed il resto della popolazione sempre più povero, noi e tutti coloro che si battono per giustizia sociale e diritti dovremo intensificare il lavoro di contrasto delle politiche liberiste portate avanti dal Governo e seguire la via tracciata da tutti quelli che si battono per la parità salariale e dai lavoratori edili, quella della mobilitazione sociale e della difesa collettiva dei diritti. 

Perché come ci ha insegnato la storia i diritti non discendono dal cielo ma sono il frutto delle lotte dei lavoratori e della popolazione. 

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