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L'OSPITELIA: due rotte che portano all'abisso

17.10.18 - 13:00
Andrea Genola, iscritto alla LIA, primo firmatario della petizione che ha raccolto 4602 firme per abrogarla
TiPress
LIA: due rotte che portano all'abisso
Andrea Genola, iscritto alla LIA, primo firmatario della petizione che ha raccolto 4602 firme per abrogarla

La sottocommissione LIA sembra proporrà due alternative all’abrogazione dell’albo anti padroncini. È importante ricordare che era un albo anti padroncini quello che la politica voleva fare poi però hanno fatto la LIA (Legge Incostituzionale Aberrante).

Sappiamo tutti che la LIA è illegale perché certificato da almeno tre sentenze della trentina in divenire. È anche certificato da tre perizie (pagate dal contribuente) che la LIA è insalvabile, infatti che la LIA sia da abrogare è lo stesso Consiglio di Stato a dirlo, nonostante abbia tentato l’inverosimile per non farlo. Ora la Sottocommissione LIA alla ricerca di alternative non all’Albo anti padroncini ma all’inutile dannosa e insostenibile LIA, tentando di rispettare la legge come ribadito della COMCO già nel 2015, si trastulla sperperando 100’000 franchi al mese per compiacere le pretese di 280 soci su 700 dell’UAE che ancora vogliono la LIA. Il risultato sarà un‘inutile e costoso strumento, oltretutto pericoloso. Perché nel tempo potrebbe essere modificato in favore di chi ha dimostrato di non avere nessuno scrupolo nel far valere i propri interessi, infischiandosene degli ordini dello Stato e delle sentenze.

La motivazione di questo irresponsabile agire lo si giustifica con la volontà di salvare lo spirito della LIA. Spirito che la sentenza incarto 52.2016.592 a pagina 20 ha descritto così “volto a favorire certe aziende a discapito di altre” infatti il parere del 90% degli artigiani è stato e viene ignorato.

Altro motivo addotto è il salvare gli obbiettivi dell’albo anti padroncini, ma quelli non sono raggiungibili con la LIA e tantomeno con la LIAbis questo lo si sa da sempre. Infatti gli obiettivi da salvare menzionati sono quelli nati solo dopo la bocciatura dell’albo anti padroncini trasformato in LIA per farlo sopravvivere. Questi obiettivi però sono coperti da altri strumenti e a dirlo non sono solo io, ma anche le perizie, le sentenze e anche il Consiglio di Stato nel suo Messaggio di abrogazione.

Insomma la politica non finisce mai di stupirmi nel trovare alternative al peggio. Infatti il 15 ottobre ha votato la costituzione di un gruppo di lavoro che si occuperà di trovare le leggi inutili e/o costose da buttare. Ma due giorni dopo una sottocommissione della commissione che si occupa della commissione LIA che applica l’incostituzionale legge LIA trova alternative alla sua abrogazione solo per salvarla anche se è inutile.

Comunque le risposte al mio sondaggio (che circola solo grazie al passaparola) sulla LIA cominciano ad arrivare e tutte dicono che: il Parlamento non ascolta gli artigiani con meno di 10 dipendenti, la LIA è da abrogare immediatamente e la Commissione LIA è da sciogliere subito.

Vedremo se la corazzata Potemkin capitanata dal comandante “Schettino” continuerà a navigare tranquilla nelle torbide acque ticinesi.

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