Dr. ing. agr. Hansuli Huber, Amministratore Protezione Svizzera degli Animali PSA
Economiesuisse e gli approfittatori di importazioni di massa anonime di carne di oltre 100.000 tonnellate all’anno mettono in guardia contro l’iniziativa per alimenti equi. Controlli migliori e standard più elevati in materia di benessere degli animali comporterebbero un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, che colpirebbe in particolare i meno abbienti.
Infatti, anche nella ricca Svizzera esistono persone che devono fare i conti con le proprie spese. Molti si lamentano specialmente per l’aumento dei costi del traffico e degli affitti. È su questi che economiesuisse onestamente dovrebbe intervenire, e non sui prodotti alimentari.
È uno scandalo prendere a pretesto i meno abbienti della nostra società per giustificare l’allevamento di massa e i prodotti alimentari dopati con antibiotici e ormoni. Anche le persone meno agiate devono poter consumare prodotti alimentari sani e di alta qualità, invece di essere costrette ad accettare di cibarsi con merce d’importazione scadente a buon mercato. Le fabbriche di animali e lo sfruttamento senza scrupoli degli animali da reddito non hanno nulla a che vedere con le persone meno abbienti, ma sono le conseguenze della sete di guadagno e di una politica agricola sbagliata. L’attività d’importazione della carne è lucrativa.
Questo è il vero motivo degli oppositori dell’iniziativa per alimenti equi. Se gli importatori e il commercio fossero finalmente costretti a controllare la qualità e la sicurezza delle importazioni, a far applicare i principi per la protezione degli animali e a rinunciare a doparli con antibiotici e ormoni, i loro profitti diminuirebbero - ma noi consumatori ne beneficeremmo.