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L'OSPITECanapa? Basta immobilismo!

06.12.17 - 07:11
Sinue Bernasconi, Presidente CIRCA
Canapa? Basta immobilismo!
Sinue Bernasconi, Presidente CIRCA

Basta immobilismo! Il CIRCA ricorda al Consiglio di Stato che si è dimenticato di evadere gli atti parlamentari del fronte anti-proibizionista secondo le modalità e i termini previsti dalla legge.

Il tempo massimo a disposizione del governo per rispondere all’interrogazione di Fabio Käppeli e 33 colleghi è stato superato del 600%. Al contrario, l’ «interrogazione Galusero» – richiedente al Consiglio di Stato se non fosse necessario imporre agli agricoltori della Piana di Magadino di coltivare pomodori e melanzane – è stata evasa in un battibaleno. Due pesi, due misure!

Considerato che la mozione di Lepori e cofirmatari non è stata né accettata integralmente né oggetto di un messaggio avrebbe dovuto essere attribuita a una Commissione il 27.9.17, ossia 6 mesi dopo l’inoltro delle stessa. È stato fatto?

Basta multe abusive! - Nella sua sentenza del 6.9.17 il Tribunale federale non lascia adito a dubbi: possesso e atti preparatori – se la persona è maggiorenne e il quantitativo di canapa non eccede i 10 g – non sono in alcun modo punibili. E questo indipendentemente dal tenore di THC. Il CIRCA pretende che polizia e Ministero pubblico si conformino al quadro legale federale (cfr. art. 19b LStup) e agli sviluppi giurisprudenziali federali sopramenzionati, come già fatto da 14 Cantoni.

Stop al bando sulla vendita di canapa CBD! - L’atteggiamento ostile di alcuni Esecutivi comunali – oltre a essere incostituzionale e poggiante su basi legali di cartapesta – avvantaggia l’online straniero a detrimento dei commercianti locali. In aggiunta, i ricorrenti che si vedranno dar ragione dall’autorità giudiziaria competente potranno avanzare richieste d’indennizzo per i mancati introiti legati al periodo in cui – ingiustamente – non hanno potuto accedere al mercato ticinese. Oltre a ledere la libertà economica (cfr. art. 27 Costituzione federale e Legge federale sul mercato interno), le ordinanze anti-canapa CBD provocano burocrazia e sottraggono preziose risorse alla giustizia. Per il cittadino, ciò si traduce in maggiori costi e minor efficacia dell’apparato giudiziario. Il CIRCA auspica che il bando sulla canapa CBD non si estenda ad altri Comuni, onde evitare delle sentenze imbarazzanti per gli amministratori comunali e salate per il contribuente.

Stop al soffocamento dell’economia! - La Lcan è una legge anacronistica che genera burocrazia e costi inutili. Inoltre, viene abusivamente applicata alla canapa CBD, la quale non è una sostanza stupefacente, bensì una derrata alimentare o al limite – se venduta per essere fumata – un surrogato del tabacco. L’utilizzo abusivo di questa legge cantonale impedisce la creazione di numerosi posti di lavoro e ingenti entrate per lo Stato. Il CIRCA richiede che la Lcan sia abrogata quanto prima e che il Ticino gestisca produzione e vendita di canapa CBD come nei restanti 25 Cantoni, ossia senza frapporre barriere inutili e lesive del diritto federale superiore.

No alla museruola alla ricerca! - L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha di recente bloccato lo studio dell’Università di Berna prevedente la vendita di canapa in farmacia a consumatori regolari di maggiore età. Ciò che lascia di stucco sono le motivazioni che hanno spinto l’UFSP a non permettere l’avvio del progetto pilota in deroga alla Legge sugli stupefacenti (LStup). Il progetto non sarebbe a) abbastanza clinicamente rilevante e b) giuridicamente attuabile. La prima motivazione pare confermare il pericoloso stereotipo secondo cui le scienze umane (accento su analisi sociologiche e criminologiche previste nello studio) siano delle scienze di serie B rispetto a quelle dure. La seconda motivazione è inconsistente, poiché il quadro legale attuale permette eccome di concedere autorizzazioni eccezionali per la ricerca scientifica (cfr. art. 8, cpv. 5 LStup). Lascia perplessi pure il fatto che lo studio bernese aveva ricevuto il nulla osta da parte della commissione etica cantonale e un cospicuo finanziamento – quasi un milione di franchi – da parte del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS). Il CIRCA ritiene che il niet dell’UFSP sia essenzialmente di natura ideologico-politica e appoggia il ricorso che sarà presentato dall’Università e dalla Città di Berna, auspicando che la Confederazione rinunci a mettere i bastoni fra le ruote alla ricerca sulla canapa ricreativa.

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