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OSPITEPrevidenza 2020: la Sinistra che dice due volte NO

11.09.17 - 08:50
Mixaris Gerosa, Consigliera comunale, Partito Socialista, Balerna
Previdenza 2020: la Sinistra che dice due volte NO
Mixaris Gerosa, Consigliera comunale, Partito Socialista, Balerna

C'è una Sinistra che non si accontenta del meno peggio. Il dibattito sulla Riforma di Previdenza 2020 ha visto all'interno della Sinistra posizioni divergenti. Anche chi la sostiene riconosce che ci sono punti negativi, primo fra tutti l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne a 65 anni. Misura che potrebbe unicamente essere accettata in una situazione di effettiva parità salariale fra uomo e donna.

Questa riforma non è equa, di essa non beneficiano infatti gli attuali pensionati, che inoltre subiranno l'aumento dell'IVA. Le quote assicurative che aumentano e l'incremento dell'IVA, l'imposta più antisociale che esista, non fanno altro che penalizzare e ridurre il reddito disponibile di lavoratrici e lavoratori.

Tutto questo in un contesto di mercato del lavoro malato, in cui da anni si assiste a una trasformazione continua verso il precariato. Già il dumping salariale fa si che il redito disponibile dei lavoratori e delle lavoratrici sia in continua diminuzione, mentre i costi delle assicurazioni malattia sono in costante aumento. Un paradosso che rende sempre più difficile la vita di molte famiglie.

Il lieve aumento delle nuove rendite, penalizzerà quella futura fascia di popolazione anziana che si vedrà per poco negare le prestazioni complementari. Paradossalmente proprio i più bisognosi verranno penalizzati da questa riforma.

Rifiutiamo questa riforma dal sapore amaro, consapevoli che una buona proposta, una proposta che arriva dalla Sinistra, non può comprendere l'aumento dell'età di pensionamento a 65 anni per le donne, perché spiana la strada per l'aumento generalizzato a 67 anni per tutti.

Il sacrificio che viene richiesto alle donne è inammissibile, si chiede di dare molto di più di quanto si riceverà. Un sacrificio proprio alle donne, che ancora oggi non hanno raggiunto la parità sostanziale e guadagno circa il 18 per cento in meno degli uomini.

Donne che di sacrifici ne fanno anche troppi, visto che sono proprio le donne coloro che in famiglia, si devono prendere cura degli anziani e dei bambini nella maggioranza delle situazioni. Un lavoro necessario per lo sviluppo della società che non è riconosciuto.

Inutile nascondere che questa riforma è uno schiaffo alla dignità di lavoratrici e lavoratori. Sono questi alcuni degli elementi che mi faranno votare due convinti NO il 24 settembre.

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