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OSPITEAssistenza e cura a domicilio. Un NO, per trovare una volta tanto la quadratura del cerchio

03.02.17 - 21:00
Roberto Mora, Direttore dell'Associazione Bellinzonese per l’Assistenza e cura a Domicilio (ABAD) e del Gruppo Interregionale Infermiere Pediatriche della Svizzera Italiana (GIIPSI)
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Assistenza e cura a domicilio. Un NO, per trovare una volta tanto la quadratura del cerchio
Roberto Mora, Direttore dell'Associazione Bellinzonese per l’Assistenza e cura a Domicilio (ABAD) e del Gruppo Interregionale Infermiere Pediatriche della Svizzera Italiana (GIIPSI)

Con un NO si potrebbe una volta tanto realizzare la famosa quadratura del cerchio, evitando da una parte che le persone malate o anziane vengano chiamate alla cassa e dall’altra contribuendo al contenimento della spesa pubblica con senso di responsabilità e di solidarietà.

Com’è possibile ottenere un tale risultato? Iniziamo dai motivi per cui tutti i Servizi di assistenza e cure a domicilio di interesse pubblico (SACDip), eccezion fatta per SCuDO, si oppongono fermamente all’introduzione di questa nuova tassa.

Perché …

… la proposta di modifica della Legge sull’assistenza e cura a domicilio crea confusione sull’oggetto realmente in votazione. Se non si riuscisse ad arrivare entro due anni ai risparmi voluti dal Cantone, scatterebbe automaticamente la decisione di introdurre un contributo a carico dell’utente fino a fr. 15.95 al giorno;

… questa misura avrebbe effetti deleteri nel settore a tutti i livelli, ad esempio sull’occupazione, dove un peggioramento delle condizioni di impiego dei SACDip sarebbe inevitabile, ritenuto che per scongiurare di chiamare alla cassa i propri utenti, la sola alternativa sarebbero ridurre drasticamente i salari. Come diretta conseguenza si avrebbe la partenza del personale più qualificato verso case anziani e ospedali, dove le condizioni salariali da sempre sono in linea con le nostre attuali.

… con condizioni salariali diminuite si potrebbero ingaggiare solo persone poco qualificate o provenienti dall’estero e, così come già avviene nella stragrande maggioranza negli spitex commerciali, praticamente quasi tutti verrebbero assunti a ore e solo su chiamata in caso di bisogno, scaricando de facto il rischio aziendale sui lavoratori, cosa vergognosa e assolutamente inaccettabile. È questo che lo Stato vuole ottenere: riduzione del potere di acquisto, diminuzione del gettito fiscale, aumento della disoccupazione parziale, dei sussidi e del numero di persone che fanno capo all’assistenza?

… i costi per ora erogata, anziché aumentare, sono diminuiti negli ultimi anni. Il vero problema è rappresentato dal volume delle prestazioni. Lo Stato non dispone ancora di uno strumento efficace per verificare la reale necessità e l’adeguatezza del fabbisogno di cure. Urge definire chiari criteri di cura applicabili a tutti, anche per evitare una disparità di trattamento nei confronti degli utenti e non solo del personale.

… i pazienti, bambini e adulti, affetti da malattie acute gravi, come quelle tumorali, tanto per fare un esempio, dovrebbero pagare un contributo supplementare giornaliero per essere curati a casa. È forse meglio ricoverarli in ogni occasione in un reparto di ospedale?

Chi volesse approfondire ulteriormente l’intera tematica, può scaricare dal nostro sito (www.abad.ch) la lettera inviata a suo tempo dai SACDip ai membri del Governo e del Gran Consiglio, dove sono esposti nero su bianco gli impegni presi con il Cantone e i rappresentanti della politica, indipendentemente dall’esito della votazione, quindi anche in caso di successo del NO. Cosa chiedere di più?

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