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L'OSPITE«A te, mio caro nonno»

08.12.16 - 19:37
Giulia Lepori, docente di Scuola dell'Infanzia e nipote di Claudio Lepori
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«A te, mio caro nonno»
Giulia Lepori, docente di Scuola dell'Infanzia e nipote di Claudio Lepori

Caro nonno,

come tua prima nipote ti voglio dedicare questi miei pensieri. Sono stata fortunata perché ti ho vissuto per 28 anni della mia vita! Mi hanno raccontato che io sono stata la prima e forse l’unica bambina che hai cambiato quando ero piccola! Ricordo che mangiavi sempre poco, anche se avevi una moglie che cucinava divinamente! Quando ti arrabbiavi mi intimorivo, ma sotto quei lunghi baffi non riuscivi a nascondere la tua dolcezza! Mi hai sconvolta con le infinite lacrime che hai versato per lunghi anni quando hai perso la tua cara moglie e mia adorata nonna! La tua Paoletta ti è mancata tantissimo nel corso della tua vita e l’ultima volta che hai pianto per lei era solo qualche mese fa, in occasione del matrimonio della tua ultima figlia, di fronte a una bella fotografia di famiglia! Eravamo una grande famiglia felice fino a quel sciagurato maggio di 20 anni fa! Ma tu sei sempre riuscito a mantenere unita la tua grande famiglia, non vedevo l’ora della messa e degli spaghetti della domenica, a casa tua era sempre una festa! Hai aiutato i tuoi figli a superare enormi difficoltà e hai affrontato con forza la vita! Hai sempre nutrito un profondo amore per i tuoi nipoti, portandoli a pranzo regolarmente durante gli anni del liceo! Io sono stata la prima e dopo aver finito il mio piatto spazzavo anche i tre quarti del tuo!

Adoravi parlare della tua famiglia, di come tuo papà portò a casa la tua mamma germanica da un collegio all’estero, del tuo viaggio in treno con il nonno Giuseppe, di come tu fuggisti con la nonna a bordo di una vespa quando eri ancora un ragazzino... E per quanto riguarda il tuo ultimo anno di vita ci hai mostrato tutta la tua forza: non abbiamo mai percepito le tue sofferenze! Il giorno dopo la brutta notizia della tua malattia ti ho portato un buon dessert della pasticceria Buletti, lo stesso che tu eri solito acquistare per coccolare figli e nipoti. In quell’occasione mi hai detto: che MERDA! Avevi ancora tanta voglia di goderti la vita! Sei sempre stato schietto e sincero, dicevi sempre quello che pensavi, ma avevi un grande cuore, non ti tiravi mai indietro di fronte alle persone bisognose!

Ti ho visto giovedì per l’ultima volta, mi hai salutato con il tuo consueto “ciao cara”. Volevo darti il solito bacio, mi hai bloccata dicendomi che avrei preso l’influenza! Hai mangiato le tue due ultime palline di gelato zabaione che adoravi tanto negli ultimi mesi! Non hai voluto nient’altro! Hai trovato la forza, stremato dopo aver fatto le scale sorretto dai tuoi figli, di dirmi grazie da sotto le coperte! Il mio grazie va a te che sei stato il mio grande nonno! Ci hai voluti lasciare nella tua casa, in presenza dei tuoi affetti e ricordi, circondato dal calore di tutti i tuoi cari. Mi dispiace che non ho avuto il tempo per darti la soddisfazione di diventare bisnonno, lo desideravi così tanto che me lo ricordavi ogni volta che mi vedevi! Sarai sempre un grande esempio per tutti noi e rimarrai sempre il nostro punto di riferimento! Ci mancherai tanto, ma ci rincuora pensare che ora sei felice lassù, in dolce compagnia di un altro angelo che ti aspettava da fin troppo tempo!

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